Nel Decreto Rilancio in discussione al Consiglio dei Ministri anche misure pro calcio: “Cassa integrazione per calciatori professionisti e norma anti ricorsi”

Sì alla cassa integrazione in deroga anche per gli atleti professionisti, calciatori compresi, e no col sostegno del governo ai possibili ricorsi su promozioni, retrocessioni e ripescaggi da parte dei club. L’esecutivo Conte viene in soccorso al mondo del calcio in vista dell’auspicata ripresa apprestandosi a varare misure importanti all’interno del Decreto Rilancio all’esame del Consiglio dei Ministri. Alle 17 la ripresa, dopo il rinvio alle 14 per mancanza di coperture a una manovrina comprendente proroga della cassa integrazione, abolizione dell’Irap di giugno fino a 250 milioni di fatturato per le imprese, regolarizzazione di colf, badanti e lavoratori agricoli extracomunitari e incentivi per mezzi ecologici quali biciclette e monopattini.

DECRETO, IL RILANCIO DEL CALCIO. La più importante delle determinazioni in via d’assunzione è senza dubbia la cosiddetta norma anti ricorsi. L’articolo 211 quater del Decreto Rilancio (un decreto legge) vale per tutti i campionati professionistici, non solo del calcio, ma pare varata su misura: “Le federazioni sportive possono adottare, anche in deroga alle vigenti disposizioni dell’ordinamento sportivo, provvedimenti relativi all’annullamento, alla prosecuzione e alla conclusione delle competizioni e dei campionati, ivi compresa la definizione delle classifiche finali, per la stagione sportiva 2019-2020 nonché i conseguenti provvedimenti relativi all’organizzazione, alla composizione e alle modalità di svolgimento delle competizioni e dei campionati per la successiva stagione sportiva 2020-2021”. Quel che decide la Figc, insomma, non si discute.

IL CALCIO BATTE CASSA (INTEGRAZIONE). In deroga c’è ovviamente e soprattutto la cassa integrazione per sportivi professionisti, annunciata dal ministro dello sport Vincenzo Spadafora nell’informativa al Senato come raccolto dai RaiSport: “Tra risorse ordinarie e straordinarie arriviamo al miliardo di euro per lo sport. C’è il bonus per i lavoratori sportivi, ad oggi 75.547: col decreto ne finanzieremo altri 43 mila che l’hanno richiesto per marzo. Per aprile e maggio sarà rifinanziato. Introduciamo la cassa integrazione in deroga per sportivi professionisti e un sostegno a fondo perduto per società dilettantistiche con base di 10 milioni, alimentato da un fondo con percentuale sulle scommesse sportive“.