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Inferno, paradiso, ancora inferno e poi? La carriera di Gianluca Lapadula

gianluca lapadula

La carriera del nuovo attaccante del Lecce è piena di colpi scena, rallentamenti e crescite velocissime. Il Lecce rischia di essere un banco di prova quasi definitivo

Gianluca Lapadula ha scelto Lecce per il quinto rilancio (leggendo scoprirete il perché del numero ordinale) di una carriera su cui ci si potrebbe scrivere la trama di un film. Con quale finale? I duo di registi sembra rispondere ai nomi di Mauro Meluso e Fabio Liverani. Il primo ha voluto fortemente il 29enne proveniente dal Genoa, al secondo spetterà la scrittura del copione da recitare con la maglia giallorossa addosso.

GIOVENTU’ NOMADE. Lapadula non ha percorso l’intera trafila in un settore giovanile. Comincia a sognare già da piccolo nella Juventus, poi capitombolo al Rivoli e risalita (rilancio numero zero, vista la tenera età) con Treviso e Pro Vercelli. Coi Bianchi piemontesi comincia a saggiare la Serie C, disputata poco anche nel 2008/2009 ad Ivrea. Il Parma acquista il giovane attaccante, lo vede ben esprimersi nel campionato Primavera 2009/2010, ma la soluzione decisa è la girandola di prestiti senza mai giocare effettivamente coi ducali.

LA SERIE C. A un 2010/2011 da fantasma con Atletico Roma e Ravenna segue il prorompente acuto di San Marino. Nella Repubblica del Titano, Lapadula vince la classifica cannonieri del Girone B di Seconda Divisione con 24 gol e fa festeggiare la promozione in Prima. Il Cesena, in B, nota l’attaccante e strappa la comproprietà al Parma. Un infortunio lo frena e per il rilancio (il primo) c’è il Frosinone dell’allora d.s. Mauro Meluso. Pochi cap in gialloblù e zero reti. Roberto Stellone lo chiama in causa solo in caso di tridente; la soluzione primaria è la coppia Curiale (che ricordi)-Cesaretti.

TRA SLOVENIA E ABRUZZO. Lapadula tenta così la strada estera (secondo rilancio). Il Nova Gorica, società satellite del Parma, lo accoglie in prestito. Nella Prva Liga slovena, il classe 1990 segna 10 reti e 3 assist in 27 presenze da punta esterna di un trio offensivo tutto italiano con Massimo Coda (Benevento) e uno tra Boniperti, Finocchio e Bazzoffia. “Italiano” è anche l’altro componente Danilevicius, per anni in Serie A. Il terzo posto con conseguente qualificazione in Europa League è tutto sommato positivo. La priorità è però l’Italia. Il Teramo lo strappa alla concorrenza, mai scelta più fortunata (terzo rilancio). Agli ordini di Vincenzo Vivarini, che ha caldeggiato il suo passaggio a Lecce, Lapadula è vicecapocannoniere con 21 gol dietro al compagno Alfredo Donnarumma (22) ma sono vitali anche i 9 assist. Quasi una doppia-doppia cestistica pazzesca. Il Teramo sale in B ma l’estate di Lapadula sarà travagliata.

RIPARTENZA E SUCCESSO. Il calcioscommesse cancella la promozione dei biancorossi e il fallimento del Parma lo rende svincolato. La B arriva lo stesso, sempre in Abruzzo. A Pescara, Lapadula vivrà la migliore stagione della carriera (terzo rilancio). I numeri del 2015/2016 con Massimo Oddo in panchina sono debordanti. 40 presenze, 27 gol e 11 assist per il mattatore della cadetteria. La doppia-doppia mancata di poco a Teramo arriva nella serie superiore.  L’Italia parla finalmente dell’attaccante italoperuviano, si prospetta un trasferimento all’estero. Leicester, Juventus, Napoli e addirittura Barcellona e Tottenham mandano osservatori allo stadio Adriatico.  Incredibilmente, alla fine, il Milan sborsa 10 milioni e gli consegna la (maledetta) maglia numero 9. Due anni prima era ancora al Nova Gorica.

DIAVOLO. Con il 4-3-3 di Vincenzo Montella, Lapadula parte dietro Bacca e Luiz Adriano, ma lo spazio c’è. In inverno, dopo un po’ di rodaggio, sembra esplodere. 4 gol in 4 partite (di cui 2 disputate solo per due spezzoni finali) tra la 12° e la 16°. In un anno negativo per i rossoneri, solo Carlos Bacca segna di più (13) degli 8 gol finali di Lapadula (conditi da 4 assist) ma con minutaggio e aspettative più alte. La sensazione è che del buono in Lapadula c’è, un attaccante che può benissimo giocare le sue carte in Serie A.

L’ITALIA. Le montagne russe della carriera di Lapadula investono anche la maglia della Nazionale Italiana, tanto desiderata da rifiutare la convocazione del Perù, paese di provenienza di mamma Blanca Aida. Alla fine del campionato 2016/2017, disputato al Milan, Giampiero Ventura lo chiama per l’amichevole contro San Marino. L’attacco azzurro è sperimentale: con Lapadula c’è Petagna e, ai sensi del 4-2-4 tanto amato dall’ex tecnico del Lecce, dietro sfrecciano Berardi e Chiesa. Nell’8-0, Lapadula firma una tripletta ma la presenza nelle ultime gare ufficiali di qualificazione a Russia 2018 prima del fallimento di Italia-Svezia non arriverà mai.

GENOA. In pochi mesi tutto cambia. Il Milan decide di cederlo in prestito con obbligo di riscatto al Genoa, ma l’approccio con Marassi è un incubo. L’infortunio al collaterale segna l’inizio di stagione, Ballardini gli preferisce Galabinov, Pandev e Taarabt usandolo come subentrante. Un rigore alla Roma alla 14° è lo sblocco, ma per giungere al gol su azione bisogna arrivare al 3 aprile 2018, dopo due altre trasformazioni dal dischetto con Benevento e Spal. Il gol vittoria col Cagliari è seguito da altre due segnature in un finale che sembra in crescendo. Ci si aspettava di più, ma all’ombra della Lanterna c’è ancora fiducia. Ma il quarto rilancio non si concretizzerà mai.

GENOA BIS. L’incubo diventa annus horribilis nella stagione passata. Lapadula in estate sembra un leader, ma l’esplosione di Piatek (il Lecce ne sa qualcosa) è un uragano che mina le già poche sicurezze. Ballardini, Juric e Prandelli lo relegano a riserva e, addirittura, nel girone d’andata gioca solo 8′ nel finale di Torino-Genoa. La partenza del polacco al Milan sembra dare luce ma i liguri optano per l’acquisto di Sanabria. Infortuni e altre scelte complicano il cammino prima di un altro finale (si fa per dire) in crescendo. 7 presenze nelle ultime 12 di campionato (4 dal 1′) e un gol decisivo nell’1-1 con la Spal.

Il rilancio, il quinto quindi, sarà a Lecce. Cosa riserverà il futuro all’italoperuviano?

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4 anni fa

Menumale ca tinimu La mantia?❤

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4 anni fa

Anche io somo convinto che Lecce è la piazza giusta per risorgere andando in doppia cifra nel nostro Lecce segnare come ai tempi del Pescara cioè 27 gol sarà difficile ma farà bene riscattano le ultime annate non andate bene

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4 anni fa

Sarà la stagione del suo riscatto. Lecce ambiente ideale e Liverani ottimo motivatore

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