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CdS – Meluso: “La Puglia è casa mia: questo Lecce si salverà”

“Abbiamo avuto un inizio difficile, l’assestamento vissuto contro le grandi nella precarietà delle condizioni di molti giocatori”, ha affermato il direttore sportivo dei giallorossi.

Mauro Meluso, direttore sportivo del Lecce, rilascia un’intervista a Il Corriere dello Sport (edizione Puglia e Basilicata) parlando, tra le altre cose, della sua avventura alla guida tecnica dei giallorossi. Il focus del quotidiano romano è orientato su tutte le esperienze in Puglia dell’oggi dirigente. Meluso, da calciatore, ha militato con Monopoli, Foggia e Casarano.

LA PUGLIA E’ CASA.Il traguardo è la salvezza del Lecce. Per dare vita ad un lungo percorso. Decisi di piantare le tende qui, in Puglia, a Lecce già nel 2016, in una piazza che era scottata da mille delusioni. Ho avuto la fortuna di incontrare un uomo straordinario, un grande presidente come Saverio Sticchi Damiani, che ha avuto il merito di scongiurare l’onta del fallimento ad una società gloriosa”.

TANTI ABBONATI.La Serie A con 19mila abbonati. Una grandissima responsabilità: non possiamo deluderli. Contiamo su Fabio Liverani: anche lui viene da lontano, era un calciatore illuminato, il destino di allenatore di successo nelle corde“.

INIZIO DIFFICILE.Abbiamo avuto un inizio difficile, l’assestamento vissuto contro le grandi nella precarietà delle condizioni di molti giocatori. Ripartiamo da San Siro, contro il Milan di Pioli. Questo Lecce si salverà”.

PALERMO. Il dirigente rivela poi i retroscena dell’offerta ricevuta dal Palermo: “Quando mi chiamò Zamparini in B a Palermo ci guardammo negli occhi con mia moglie. Lei mi disse ‘qui c’è tanta bella gente, ci troviamo bene; cosa importa dei soldi?”

MELUSO CALCIATORE 1. Il colloquio si sposta poi su Monopoli, città dove Meluso incontrò la moglie Roberta: “Lei è di Teramo, venne a trovare la sorella che era sposata con il mio ex compagno Cerri, ora d.s. del Monopoli. Ci incontrammo e fu subito amore. Il Veneziani fu importante per me calciatore. Feci tre anni cruciali, dal 1986 al 1989 dopo che rischiai di perdermi con la Salernitana. Fu come rinascere: in 90 gare feci 20 gol. Monopoli ora? Sono contento che stia facendo bene, anche se mi dispiace per l’esonero di Roselli, che portai con me a Cosenza”.

RIMPIANTI ZEMANIANI. I gol nella città barese valsero l’approdo al Foggia, in B, dove stava per nascere l’epica Zemanlandia: “Passò per me il treno più importante, ma fui costretto a scendere subito. C’erano Zeman, Pavone, Rambaudi e Signori. Io ero il centravanti, sognavo un’estate di gol grazie a ZZ. Purtroppo mi feci male in ritiro, rimasi fermo 4 mesi ma feci in tempo a segnare 3 gol in 15 presenze. L’anno dopo confermarono tutti, a parte me. Arrivò Baiano e i Satanelli vinsero il campionato”.

SUL FOGGIA...”Tornai a Foggia nel 2002/2003 da direttore generale a soli 35 anni con l’incarico affidatomi da Franco Sensi, che rilevò la società dopo le disavventure. Vedere i rossoneri in D è davvero triste, pensando allo spettacolo che si vedeva allo Zaccheria. Foggia deve ritrovare sé stessa e riaccendere i sogni”. 

A CASARANO. Meluso ritrovo Balugani, tecnico avuto a Monopoli, nel Casarano di Eugenio Filograna: “Arrivammo terzi e sfiorammo la Serie B con molti rimpianti. Giocai 31 partite in due stagioni e segnai 6 gol, ma capii che era giunto il momento di fermarmi dopo la rottura del ginocchio a 26 anni. Ricordo tante persone: il compianto Franco Bellante, Giampiero Schiavano, Franco Marangi d.g., Gianni Manzari il direttore sportivo. Poi i compagni: Dondoni, Di Baia, Pettinicchio, Di Battista, Toti, Palmisano e gli altri. Il patron? Un personaggio eccezionale, amava il suo paese e dava posti di lavoro. Con la D c’è entusiasmo e il nipote cerca di riproporre una stagione nuova”.

LE ALTRE PUGLIESI. E l’ultima chiosa sulle realtà regionali: “Il Bari con Vivarini ha trovato un allenatore che ha prospettive. La Virtus Francavilla è ormai una certezza in C, la Puglia del calcio aspetta poi anche Taranto, Brindisi, Andria e Barletta. Il Fasano guida una D dove anche il Cerignola farà buone cose. La ‘mia’ Puglia ormai ha orizzonti felici. Se tutti vorranno crescere senza debiti, sarà un orizzonte di certezze”. 

 

 

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4 anni fa

Speriamu pe tie

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4 anni fa

Speriamo ?❤️?❤️????? Milan merda

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4 anni fa

3 punti a Milano obbligatori. Forza Lecce mioooo?❤️?❤️?❤️

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4 anni fa

Speriamo

Requenzino
Requenzino
4 anni fa

Tutto bello Meluso, sino ad ora sei stato bravo, ma ricordati sempre che qui non sei in puglia, qui sei nel Salento, se ci chiami pugliesi ci offendi nell’anima. Dopo Strambelli e Chiricò dimostri ancora una volta poco rispetto per la gente che ti ha accolto; se ti interessa lavorare in puglia devi fare le valigie e trasferirti a bari.

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