“L’imbattibilità che dura da sette giornate si spiega solo così: ho utilizzato tutta la rosa, quindi so che tutti stanno facendo qualcosa di importante, di inaspettato”, ha affermato l’allenatore giallorosso.
Sebastiano Siviglia, allenatore della Primavera giallorossa, commenta sulle pagine de Il Quotidiano di Lecce, le performance della massima formazione giovanile salentina.
LECCE-PERUGIA 1-1. “È stata una partita un po’ strana, perché a fine primo tempo si contavano già due sostituzioni del Perugia e una del Lecce per infortunio. Una partita sempre in equilibrio, loro, tranne una punizione parata da Petrarca, non hanno fatto grandissimi tiri in porta, si è giocato prevalentemente a centrocampo. Noi abbiamo cercato di fare il nostro gioco, anche se non siamo riusciti mai a trovare la stoccata vincente”.
OSPITI IN DIECI UOMINI. “Dopo l’espulsione del loro portiere e il calcio di rigore abbiamo provato a spingere ulteriormente ma loro giocavano sui venticinque-trenta metri ed era veramente difficile trovare una soluzione. Abbiamo provato, negli ultimi minuti, a scavalcare i reparti e abbiamo avuto due/tre occasioni da gol. Per come si era messa la partita, considerato un palo nel primo tempo e la traversa nel secondo, e il salvataggio nel finale su Maselli, la vedo come un punto guadagnato. E sono contento perché i miei ragazzi non si danno mai per vinti”.
IMBATTIBILITA’ DOPO 7 GIORNATE. “La forza di questa squadra è il gruppo. Ho utilizzato tutta la “rosa”, quindi so che tutti stanno facendo qualcosa di importante, di inaspettato: l’Ascoli ha solo tre punti più di noi: ha vinto sei partite e ne ha persa una, con noi. Cerchiamo di mantenere il suo passo”.
TESTA AL FROSINONE. “E’ una squadra ostica, molto simile al Perugia, anche nell’assetto, il 3-5-2. Loro cercano di portare parecchi giocatori nella metà campo avversaria, lavorano molto in ampiezza, perché gli esterni avanzano molto: non sarà una partita semplice, occorrerà ribattere colpo su colpo. Il Frosinone ha voglia di vincere, perché da un po’ di tempo non gli capita. Ma noi sappiamo quali sono le nostre qualità”.