A Brescia, il Lecce non è andato a segno fermando la serie di partite con reti a nove appuntamenti (dieci se si conta anche la Coppa Italia). Domenica servirà il miglior reparto offensivo per sfatare il tabù casalingo.
Il gioco offensivo di Liverani è elogiato spesso quando si parla del Lecce 2019/2020. Su 16 partite di campionato, solo 4 volte i giallorossi non hanno timbrato il cartellino: all’esordio con l’Inter, nella giornata successiva col Verona, in casa con la Roma e sei giorni fa al Rigamonti.
Il passaggio a vuoto in terra bresciana, oltre che per il pesante passivo, non è andato giù per l’interruzione della vena realizzativa del reparto formato da Falco, Lapadula, Babacar, La Mantia e compagni.
Era i 29 settembre quando la Roma violava il Via del Mare con il gol di Dzeko. Sesta giornata. Dopo, dalla gara di Bergamo (primo gol in A di Lucioni) al 2-2 col Genoa precedente alla trasferta di Brescia, il Lecce è andato sempre in gol. Nove partite di campionato con il pallone in rete che si allungano a dieci se si conta (la negativa) esibizione di Coppa Italia al Mazza di Ferrara (rete di Imbula a contornare il 5-1).
Il pieno recupero di Mancosu e Falco dà fiducia all’attacco in vista di Lecce-Bologna. La partita chiuderà il 2019 e la banda Liverani cerca di concludere in bellezza l’anno del ritorno nella massima serie dopo 7 anni ponendo fine al tormentone su una vittoria in casa ancora non trovata da inizio campionato.
E soprattutto imparare a non prenderne troppi, a Firenze dovremmo aver capito che se la difesa funziona bene (anche con l’aiuto di un attacco che ha sprecato molto) non serve segnare 3/4 gol per vincere