“Il Verona, però, è la vera sorpresa del campionato. Sta dimostrando grande solidità, una propria identità, sia tecnica che tattica, e gioca anche un buon calcio”, ha affermato l’ex calciatore giallorosso.
Ezio Rossi, doppio ex giocatore di Lecce ed Hellas Verona, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò), di quella che sarà la sfida di domenica pomeriggio al Bentegodi.
HELLAS VERONA-LECCE. “Il Lecce si è rilanciato pareggiando con la corazzata Inter, ma il Verona si è dimostrato sin qui di gran lunga più continuo e più solido. Pertanto, quella di domenica, pur essendo una gara aperta a qualunque risultato, ha nella formazione scaligera la favorita. Sino ad oggi, il Verona è la vera sorpresa del campionato. Sta dimostrando grande solidità, una propria identità, sia tecnica che tattica, e gioca anche un buon calcio. Penso che il valore aggiunto sia Juric, un allenatore poco reclamizzato, che è stato per diverso tempo vice di Gasperini e che sta ripercorrendo le sue orme”.
LECCE DI OGGI. “Il Lecce, dal canto suo, è ben diretto da Liverani e sta compiendo il cammino tipico delle squadre neopromosse, che devono lottare sino all’ultima giornata per salvarsi, in un torneo che, da diversi anni, è sempre spietato con le matricole, per le quali è complicatissimo colmare il gap dopo il salto di categoria. Insomma, i giallorossi sono in linea con le aspettative, i gialloblù stanno andando ben oltre. Ecco perché, in vista del confronto di domenica, considero favorita l’Hellas”.
CHE PARTITA SARA’. “Ipotizzo un Verona deciso ad imporre il proprio gioco, facendo leva sulla sua fisicità, sull’organizzazione e sulle convinzioni che ha sin qui costruito, e un Lecce che, agendo negli spazi, forte a sua volta di una buona organizzazione e con il morale alto, dopo il punto ottenuto contro l’Inter, proverà a fare male alla retroguardia avversaria. La partita, come sempre accade, vivrà di più fasi e sarà molto interessante”.
CORSA SALVEZZA. “È troppo presto per ipotizzare che, per restare in A, sarà lotta a quattro. Del resto, la Sampdoria non è molto lontana. Inoltre, la storia del campionato dimostra che, non di rado, nel girone di ritorno, accade che qualche schieramento che sembra tranquillo venga risucchiato in basso e corra seri rischi. Spero che Lecce e Verona conservino la categoria, perché le due città e le due tifoserie meritano entrambe la massima serie”.
RICORDI DEL PASSATO. “Ho conquistato la promozione dalla B alla A con il Lecce, nel 1984/1985, e con il Verona, nel 1990/1991. In entrambi i casi, sotto la guida di quel grande allenatore che è stato Eugenio Fascetti. Con la casacca giallorossa, però, non ho calcato i campi del massimo torneo italiano, in quanto nel 1985/1986 sono tornato al Torino, la società della mia città, nella quale sono cresciuto calcisticamente. Con l’Hellas, invece, ho militato una stagione in A. In entrambe le piazze ho vissuto un’esperienza stupenda, anche dal punto di vista extra sportivo, in quanto le due città sono molto belle ed accoglienti”.
