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Reja: “L’Albania? Un orgoglio. Sarebbe ideale riprendere anche in estate, anche se le partite…”

L’allenatore dell’Albania, tecnico del Lecce per una porzione di stagione nel 1994/95, parla al Corriere dello Sport dell’emergenza Coronavirus e del bel gesto del paese delle Aquile, che ha inviato un’equipe di medici e infermieri per dare manforte agli ospedali lombardi.

Ecco un estratto delle dichiarazioni.

MEDICI IN SOCCORSO. “E’ stato un gesto straordinario, a dimostrazione di quanto questo popolo sia vicino all’Italia. Sono stato ad allenare a Bergamo. Sto male a vedere quello che sta succedendo lì. Non c’è neanche dignità nella morte. Ottantenni, novantenni ci hanno fatto vivere in questo mondo combattendo guerre e ora se ne vanno via così, senza l’affetto dei cari”.

ORGOGLIO. “Io sono orgoglioso di essere il ct dell’Albania in questo momento. Siamo colpiti dall’umanità. Edi Rama? Lo conosco bene, mi convinse ad allenare la nazionale in una cena a Roma con Igli Tare. La situazione virus qui? Limitata, ma c’è il coprifuoco dalle 13 fino al giorno successivo”.

IL RITORNO DELLE FRONTIERE. Reja, goriziano, racconta poi del ritorno alle frontiere chiuse. La vicina Slovenia è ora irraggiungibile: “Siamo tornati ai primi anni Duemila, dove avevamo reti, barriere e confini. Hanno chiuso tutte le strade di accesso. Mi trovo a 3 km dal confine con la vecchia Jugoslavia. Ho in mente le sentinelle e le reti con il filo spinato che vedevo da bambino”.

IL CAMPIONATO ITALIANO. “Sarebbe una fortuna per tutto il calcio riuscire a chiudere. Certo, bisogna sperare che il contagio si fermi, sinora i risultati non sono ottimali. Sarebbe una fortuna riprendere campionati, Champions e Europa League. Le partite? Diventerebbero piene di calcoli, sarebbe stato bello vederle in volata e con la solita intensità. Non so cosa potrebbe venir fuori giocando ogni tre giorni d’estate. E prima di iniziare ci vorrebbero tre settimane di preparazione”. 

LAZIO E ATALANTA. “Lazio e Atalanta sono le due società più penalizzate nell’ambito sportivo. Inzaghi aveva una buona possibilità di puntare allo scudetto senza impegni europei. Ora è il momento di pregare e stringere i denti, ma quando la Serie A ripartirà la Lazio saprà regalarci le stesse emozioni”. 

 

 

 

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