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CdS – Sticchi: “Sono per la ripartenza, ma si devono verificare tre presupposti…”

Il presidente giallorosso ha parlato a Il Corriere dello Sport affrontando tutti i temi legati all’emergenza sanitaria.

STOP FORZATO.Vivevo quattro giorni a Roma e il resto della settimana in Salento. Adesso mi sono ritirato qui a Lecce, vado da casa allo studio legale e ritorno, così io e mia moglie stiamo imparando che cosa significhi davvero il matrimonio”.

LEZIONE.Rimarrà la consapevolezza che sprechiamo troppo tempo a preoccuparci di sciocchezze, trattandole come se fossero cose importanti”.

RIPRESA.Pensare di ripartire prematuramente, senza che la situazione sanitaria si sia in qualche misura normalizzata, senza preoccuparsi di come garantiremo ai giocatori e a tutto il personale coinvolto la tutela della salute, certamente lo sarebbe. Ma il tema del dopo, del riavvio della Serie A che abbiamo dovuto interrompere, va affrontato. Auspico che la stagione in corso si concluda. Sono per la ripartenza, insomma. Ma si tratta di un auspicio ragionato, basato su alcuni presupposti”.

PRESUPPOSTI.Il primo, chiaro, è che la pandemia venga superata, il che significherebbe peraltro la fine di una crisi gravissima per il Paese. Il secondo, altrettanto ovvio, è la certezza che nessun danno venga arrecato alla salute degli atleti e delle altre persone coinvolte. Infine, non bisogna arrivare con i tempi tanto in là da compromettere la prossima stagione”.

TEMPI.Sarebbe complicato giocare oltre metà luglio senza fare danni. Inoltre la stagione a venire deve comunque concludersi rapidamente per via dell’Europeo e dell’Olimpiade rinviati. Dico solo che, se non si dovesse riprendere a giocare, questa stagione non può essere omologata, non può emettere verdetti. Sarebbe insensato chiedere scudetto e retrocessioni a un campionato che s’interrompe bruscamente a dodici partite dalla fine per cause di forza maggiore. L’ unica eccezione, immagino, dovrebbe riguardare le squadre da qualificare alle competizioni europee. Assegnare un titolo o addirittura decidere chi perde la categoria non sarebbe razionale”.

BENEVENTO HA DIMOSTRATO DI MERITARE LA A.La questione è delicata. Negare al Benevento la promozione sarebbe aberrante quanto condannare Lecce o Genoa alla B. Servirà una soluzione giuridicamente logica che tenga il più possibile conto dei meriti sportivi di ciascuna squadra. Sto andando contro i miei interessi. Se riprendiamo, il rischio di retrocedere sul campo è grosso, con sette-otto squadre che fanno assembramento in classifica lì in basso. In questo momento io non me la sento di riprendere, con tutti quei morti. Ma se la situazione migliorasse e ci venisse chiesto questo sacrificio occorrerebbe giocare per far ripartire l’industria calcio”.

POSIZIONE DEL MINISTRO DELLO SPORT, SPADAFORA.Non mi persuade per niente l’esercizio di alcuni di noi presidenti che, senza avere la minima conoscenza del problema scientifico, esattamente come non l’ho io, discettano delle date di riapertura del campionato. Ľunica decisione che spetta al mondo del calcio è il limite massimo oltre il quale non si può andare. Quando riprendere a giocare è una questione che va lasciata a chi si occupa della salute del Paese”.

POSIZIONE DIVERGENTI.A me sembra al contrario che la Lega abbia dimostrato di essere molto migliore di come la dipingono. In questo mese di marzo gli allenamenti erano consentiti e sono state le società a fermarli, per la sicurezza di tutti. Un atteggiamento addirittura più prudente di quanto prevedesse il decreto in vigore. Azioni come queste vengono dimenticate un po’ troppo in fretta”.

POSIZIONE DEI PRESIDENTI.Le Leghe, e io ne ho conosciute tre dalla C alla A, funzionano nel momento in cui si pensa al bene collettivo e non agli orticelli. Oggi vedo preoccupazione, perché tutti i club quando stilano un budget dei ricavi certi e incerti mettono tra i primi gli introiti dei diritti Tv. Insieme con biglietti e sponsor. Improvvisamente alcune voci sono venute meno. Questo non vuol dire che la Serie A, come ho letto da qualche parte, abbia già sperperato le proprie risorse. I costi sono stati calibrati su denaro che di colpo e imprevedibilmente ora manca. Dire che siamo stati imprudenti mi sembra un’analisi quantomeno frettolosa”.

PARTNERSHIP AGENZIA DI SCOMMESSE.Direi proprio che è utile, anche perché trovo bizzarro che venga proibito quel tipo di pubblicità in un Paese che invece si premura di assicurare la vendita delle sigarette. In piena epidemia polmonare, per di più. Intanto queste aziende vanno a dare soldi in giro per l’Europa, ai club esteri e agli altri campionati”.

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