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Donati: “Nessun problema in casa grazie alle mie abilità culinarie. Il Lecce? Ottima scelta perché…”

Il terzino toscano parla ai canali ufficiali del Lecce della sua carriera, che ha vissuto gli apici sinora in Germania tra Leverkusen e Mainz, e del particolare periodo di isolamento domiciliare. Tanta attenzione alla cucina per lui, che ha spesso fatto sfoggio di quest’abilità.

A CASA. “Sto bene, non ho ansie o preoccupazioni ma non dobbiamo sottovalutare questa situazione. Seguendo le direttive governative ne usciremo presto. Sono a Lecce con la mia compagna e con la bambina, passiamo molto tempo insieme cucinando, stando in casa e guardando serie tv. Ci sentiamo spesso con parenti e amici. Con le videochiamate multiple sembra stare insieme”. 

LA DONAZIONE DEL LECCE AL VITO FAZZI. “Le nostre donazioni all’ospedale? E’ stato un gesto fatto molto volentieri. Il capitano ce l’ha proposto e lo abbiamo fatto col cuore. Questa gente ha bisogno dei respiratori e speriamo di aver fatto del bene all’ospedale di Lecce”.

SPOGLIATOIO. “Ci sentiamo spesso coi compagni. Le chiamate sono varie, ne abbiamo fatta una di squadra tutti insieme poi ci sentiamo individualmente anche con messaggi e chiamate vocali. L’importante è tenere lo spogliatoio vivo. Sono speranzoso di poter ricominciare e gioire insieme ai tifosi per il nostro Lecce”

NOSTALGIA. “Sicuramente a livello calcistico mi manca giocare. Manca a noi giocatori e manca ai tifosi. Ci auguriamo di tornare il prima possibile. A livello extracalcistico, appena finito tutto, farò subito una cena con amici, una colazione, una passeggiata insieme che non possiamo fare. Senza sport e movimento non riuscirei a stare. Non posso stare senza internet, ormai senza quello siamo finiti. Mi reputo fortunato ad essere abbastanza decente in cucina, gli anni in Germania mi hanno fatto diventare così. Sarebbe deleterio ordinare ogni giorno cibo da asporto“.

LA DIETA. “Non seguo una dieta particolare, i carichi di cibo sono inferiori, consumiamo meno rispetto agli allenamenti. Cerchiamo di stare attenti ai dolci e alla pasta. Cerco sempre di farla io. Sono appunto un cuoco decente e cerco di fare piatti vari”.

L’ALLENAMENTO A CASA. “Le giornate adesso si svolgono allo stesso modo. Sveglia presto, anche a causa della bambina, colazione e poi la mia compagna accudisce la bimba mentre mi alleno. Faccio corsa vicino casa e rientro facendo degli esercizi che ci ha consigliato il preparatore. Mi sono adattato con casse d’acqua e altri oggetti che ho trovato in casa per allenarmi. Il resto della giornata? Pranzo, gioco con la bambina e film. In serata, invece di fare l’aperitivo, facciamo il giro delle chiamate per fare compagnia a persone che sono sole in casa”.

PASSIONI. “Purtroppo ho hobby solo sportivi. Siamo impossibilitati a praticarli e guardarli in tv. Guardo le serie, ora seguo Breaking Bad e Yellowstone. La Casa di carta? Divorata in un solo giorno. Anche 000 è stata carina”

LA SCELTA LECCE. “I punti a favore erano molti. Avevo visto qualche partita da casa e vedevo compattezza nel gruppo con tante qualità che spingevano a lottare verso la salvezza. Il progetto tecnico è invitante, mi piace come il mister fa giocare i terzini e posso dire che la società è stata puntuale e corretta in una situazione non semplice come la mia. Tutto ciò mi ha fatto scegliere Lecce, oltre ai ricordi dell’esperienza nel 2011/2012 come piazza, città e maglia”.

PUNTI DI FORZA. “Come ho detto prima, la caratteristica principale è il gruppo. Siamo molto coesi, come ogni squadra che si deve salvare. Spesso le gare sono difficili. Quando il gruppo è compatto tutto riesce facile. Ci sono poi cose tecniche e tattiche. L’allenatore spiega tanti concetti a 360°. Ognuno di noi deve rimanere concentrato, ogni partita è cruciale”.

BUNDESLIGA E SERIE A. “Feci sette campionati intensi. Le differenze? In Germania c’è meno tattica, prediligono uno stile di gioco offensivo e spregiudicato. Non è raro vedere tanti gol e rimonte dallo 3-0. Poi, gli stadi. Gli impianti di proprietà danno molto spettacolo e un grande ritorno economico, che permette la realizzazione di centri sportivi e varie migliorie”.

MOMENTI DIFFICILI E SODDISFAZIONI. “In una carriera c’è tutto. I momenti brutti vanno superati con determinazione e lavoro. Quando si lavora e ci si allena, va bene e si è ripagati. La Champions League è stata stupenda. Ora che obiettivi ho? Dopo sette stagioni volevo tornare in Italia, nel calcio passionale fatto di maggiori responsabilità e richieste dai tifosi. E’ più adrenalinico, avvincente. L’obiettivo è di salvarsi con il Lecce, è una cosa dovuta a tutti i nostri sostenitori. Cerco sempre di migliorarmi, sono ambizioso e voglio andare avanti”.

 

 

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