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Omam-Biyik, l’uomo volante di Italia’90 mai atterrato a Lecce (VIDEO)

Il canale Youtube Lecce Calcio Story ha riportato alla luce un’intervista del compianto Sergio Vantaggiato a François Omam-Biyik, attaccante del Camerun divenuto immortale per il gol che batté l’Argentina di Maradona campione del mondo. Il trasferimento non si concretizzò per le condizioni del ginocchio della punta, che poi passò alla Sampdoria. Ripercorriamo la sua storia, tra leggenda e fallimenti

François Omam-Biyik, un nome che alberga nel G.O.A.T (acronimo di Greatest of All Time, i più grandi di tutti i tempi) del Camerun. Un nome che evoca ricordi indelebili di kermesse mondiali. La punta classe 1966 partecipò con la maglia dei Leoni Indomabili a tre edizioni dei Campionati del Mondo: Italia 1990, USA 1994 e Francia 1998.

LA LEGGENDA. Ma cosa rende così leggendario il nome di Omam-Biyik? La carriera? No. Nonostante la proclamata identità internazionale, non è andato al di là di una carriera onesta tra Francia con interessanti apparizioni a Laval e Rennes e poi buoni score realizzativi centrati soprattutto col Lens e in Messico, con il Club America. L’8 giugno 1990 a San Siro si aprivano i mondiali italiani con la gara tra l’Argentina del Pibe de Oro Maradona e il Camerun. Una gara senza storia per molti: il Camerun, alla seconda apparizione mondiale, veniva da un’amichevole persa contro una rappresentativa giovanile jugoslava, e viveva una polveriera interna per numerose polemiche con il ct russo Nepomniachi.

ISTANTANEA E PRONOSTICI SOVVERTITI. L’inimmaginabile però succede. Al 67′, col Camerun in dieci, Makanaky alza un cross a campanile nell’area argentina. Sensini attende il pallone prendendo posizione, ma invece della sfera, guarda impotente l’impressionante salto di Omam-Biyik, che vola in cielo, quasi fermando il tempo, e impatta a vette inimmaginabili, ingannando anche il portiere Pumpido, non perfetto, forse sedotto dalla bellezza del gesto tecnico. L’immagine dell’attaccante volante, con i piedi all’altezza della testa dei difensori argentini, stupisce tutti e diventa uno dei gol storici di tutte le edizioni dei mondiali. L’Argentina non si rialzerà più e cederà il passo al Camerun, a quell’atletismo con poca tattica che batte il genio del football di Maradona. Vi riportiamo il video della rete leggendaria per godervi meglio il nostro racconto.

IL MANCATO ARRIVO A LECCE. La parte epica del racconto finisce qui. Abbiamo già fatto degli accenni alla carriera normale da girovago del gol di Omam-Biyik, mai veramente incisivo in Europa prima dei numeri positivi al Club America (saranno 49 gol in 75 presenze). Nell’autunno del 1997 i destini del Lecce e del camerunense si incrociano. I giallorossi sono alle prese con la prematura rottura col d.s. Beppe Pavone, bocciato da Mario Moroni, allora presidente, per le operazioni Hatz e Govedarica. I rimedi, per assicurare a Prandelli una squadra all’altezza, si volevano già trovare nel calciomercato autunnale e Omam-Biyik doveva essere uno di quelli. Il 30 settembre 1997 si presentò al Via del Mare per le interviste di rito. Con lui, doveva arrivare anche Davide Dionigi. Ma entrambi gli affari fallirono.

IL COLLOQUIO MAI SEGUITO DAL DEBUTTO. Nel video di Lecce Calcio Story, riportato in calce all’articolo, Omam Biyik si presentava così “Sono un attaccante centrale, forte di testa. Mi aspetto dei cross per fare gol. Come mai ho scelto Lecce? E’ stata la squadra italiana che mi ha cercato, sono piacevolmente sorpreso. Volevo venire a giocare in Italia e il Lecce è sembrato deciso. E’ per me una prospettiva di rientrare nel giro della nazionale del mio Camerun, voglio andare a Francia ’98 e aiutare il Lecce a scrivere una bella pagina del calcio italiano”.

LO STOP. Ma quando sembra che la trattativa debba concludersi con la firma del contratto, il club ci ripensa e annulla il trasferimento. Forse si accorge che il camerunense non è adatto a un campionato difficile come quello italiano. Il sogno di giocare nel paese che gli aveva regalato la fama mondiale sembrò finito ancora prima di iniziare. Il profetico messaggio lanciato a chiusura dell’intervista, dopo il primo allenamento in giallorosso caratterizzato dalla presenza dei tifosi che lo stupì, non poté mai concretizzarsi: “Grazie ai tifosi accorsi in massa all’allenamento, – dichiarò un ottimista Omam-Biyik- spero di segnare tanti gol e vedere un supporto così costante da parte dei supporters”.

DA AVVERSARIO. La storia non finisce qui. Omam-Biyik, incassato il no, riceverà la chiamata della Sampdoria, dove il trasferimento si perfezionerà. Dichiarazioni nette accompagnarono il suo arrivo a Genova: “Il Messico non è una vetrina importante e i gol in quel campionato non contano nulla. Il Lecce? Mi mandò via, e nemmeno mi spiegò il perché. Il ginocchio? Sono sano e lo dimostrerò“. Con i blucerchiati di Boskov, la punta non esploderà. 6 presenze per totali 96′ e 0 gol. La penultima presenza di Omam-Biyik in Serie A è proprio contro il Lecce, che lo scaricò. Entrato al posto di Veron nei 5′ finali di gioco a Marassi per schiodare l’1-1 (reti di Scarchilli – per la Samp -e Cozza) In verità il primo obiettivo della convocazione a Francia’98, Omam-Biyik, quindi lo realizzò.

Al grande volo di San Siro di fronte a Maradona non seguì un altrettanto glorioso atterraggio.

 

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