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Liverani: “Tre ex Lecce i miei maestri. In C non eravamo i più forti, ma la mentalità di gruppo…”

L’allenatore del Lecce ha parlato nel corso di una diretta Instagram con il suo ex compagno di squadra ai tempi della Fiorentina Sebastien Frey.

AFFETTO VIOLA. “Ho giocato solo due anni a Firenze, ma sono state stagioni vissute con grandissima intensità. Ricordo ancora il gelo delle sentenze, il -19, e poi l’aver fatto qualcosa di impensabile con un gruppo fantastico. Queste cose rimangono alla gente anche più dei trofei”.

CHE CAMPIONATI. “Ricordo ancora le due classifiche nello spogliatoio, quella con la penalizzazione e quella senza per caricarci. E nonostante un inizio pessimo siamo riusciti a reagire e crescere. Giocavamo bene, eravamo uniti e grazie all’entusiasmo che si è creato abbiamo fatto qualcosa di incredibile, poi ripetuta in seguito”.

SPOGLIATOIO. “Da tecnico do una grandissima importanza all’aspetto dell’unità del gruppo. Ho trovato dei ragazzi che hanno creduto in questo tipo di mentalità, perché solo così si possono esaltare le qualità dei singoli. L’ho fatto a Terni, dove senza questo atteggiamento fare quel miracolo sarebbe stato impossibile. E l’ho rifatto a Lecce, e ciò ci ha permesso il doppio salto di categoria”.

SERIE C. “Eravamo una buona squadra, ma secondo me non la più forte. C’erano Catania e Trapani, due squadre fortissime che alla fine non riuscivano a starci dietro. E’ l’unione tra tutti che ci ha permesso di fare meglio degli altri”.

RUOLO ALLENATORE. “Oggi è il tecnico è un po’ tutto, ha un ruolo importante in una società che va oltre il semplice schierare una formazione e preparare il match. E’ importantissimo creare una sintonia, essere chiari dal punto di vista tecnico e umano. L’obiettivo deve essere trarre il massimo da ogni singola qualità, facendo tuttavia sempre seguire lo spartito di gruppo. Trovare, dunque, il perfetto equilibrio”.

MAESTRI. Cosmi si affidava molto alle qualità dei giocatori, era intelligente nel capire e dare responsabilità ai singoli per poi dare collettivo. Concede libertà e sa sfruttare il massimo da ogni elemento, soprattutto da chi è giovane e prima non ha avuto occasioni. Rossi mi ha guidato in una Lazio ricostruita, che aveva bisogno di un insegnante di calcio, uno che curava i dettagli sotto questo punto di vista. Prandelli era un po’ un mix dei due, con regole tattiche ferree ma che alla lunga si è ammorbidito, quando sono arrivati i campioni a cui ha dato libertà di esprimersi al di là di dettami ferrei”.

STIPENDI A LECCE. “Abbiamo una società che sta molto vicina ai ragazzi e, in generale, a tutti noi che ci lavoriamo. Noi tutti abbiamo comunque dato massima disponibilità al club. In ogni caso conveniamo sul fatto che sia meglio aspettare che si sappia qualcosa in più. Dopodiché parleremo singolarmente con il Lecce”.

Sul finale della chiacchierata, l’intervento in commento di Marco Materazzi, che fa i complimenti al Liverani allenatori “per essere tra i pochi a far giocare a calcio la propria squadra”.

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