L’ex calciatore giallorosso ha parlato a Il Quotidiano di Lecce (intervista di Antonio Imperiale) di come potrà essere la ripresa del campionato. Infine, uno sguardo alla lotta salvezza e al Lecce.
POSSIBILE RIPARTENZA. «E’ un’avventura nuova, complessa, anche per la politica, oltre che per il mondo del calcio, che ha un ruolo di grandissima importanza per la nostra economia. Resta l’interrogativo su che cosa può accadere se, una volta ripartiti, ci si ritrova il problema di nuove positività. Il rischio magari di interrompere tutto, un’altra volta, sarebbe devastante. Capisco la volontà delle società, capisco i sogni della Lazio che non avrebbe mai immaginato una stagione così, capisco il Benevento che ha già le mani sulla serie A. Capisco anche la funzione salutare del calcio in un’atmosfera incupita. Il calcio è vita, lo so bene per averlo vissuto. Ma il momento è assai problematico. Sarebbe bellissimo vincere la scommessa, arrivare sino in fondo ai campionati. Bisognerebbe poter leggere meglio il domani. E allora magari aspettiamo ancora un po’ magari settembre, agendo in qualche modo sull’inizio delle Coppe Europee».
DODICI PARTITE DA GIOCARE. “Io credo che un po’ tutti abbiano dato ascolto alle società, agli allenatori, e sia pure nelle difficoltà insolite, siano in condizioni di ripartire. Sarà cruciale e lascerà il segno sui risultati futuri, la preparazione di squadra, la capacità di ritrovare la dimensione psicologica di questa eventuale volata ad ostacoli. Ci eravamo lasciati l’8 di marzo con un campionato bellissimo, con la Lazio bellissima sorpresa, con l’Atalanta eccezionale regina di provincia sulla scena Europea, con l’Inter di Conte già ambiziosa, con la Juve sotto il suo standard abituale. Se si riparte sarà un gran finale nel deserto degli stadi vuoti”.
LOTTA SALVEZZA. “In zona retrocessione, con tanta strada da compiere, nessuna è al riparo da rischi, compresi Sampdoria, Torino, Udinese. A Lecce so che sta accadendo qualcosa di molto importante. Una società del Sud, che ha già fatto cose straordinarie in questi tre anni disporrà, mi dicono, di uno stadio suo. Di quella terra mi porto i profumi del mare e la passione della sua gente. Questo Lecce di un’epoca nuova, assai diversa da quella che ho vissuto io è un modello da indicare».