Il presidente giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) dei temi relativi alla ripresa.
TRA UNA SETTIMANA LECCE-MILAN. «Ci siamo quasi. Gli allenamenti di gruppo sono stati caratterizzati, com’era lecito attendersi dopo il lungo stop al quale sono stati costretti i calciatori, da piccoli contrattempi, presentatisi sotto forma di acciacchi. La scelta dello staff tecnico e di quello medico è stata quella di lasciare a riposo per qualche giorno chi ha avuto qualche problemino. Mi auguro che, in vista della sfida con il Milan, avremo a disposizione quasi l’intero organico».
TUTTI I NODI SONO STATI SCIOLTI? «La nostra volontà era quella di dare la parola al campo, di giungere ai verdetti giocando. Non mi piacevano affatto gli scenari che si paventavano in caso di mancata ripartenza o di nuovo stop. Ebbene, pur essendo ancora in piedi come soluzioni limite, ritengo che, dopo gli alleggerimenti che si sono registrati in tema di protocollo e di quarantena, ci siano tutti i presupposti per portare a termine l’annata agonistica. Per i prestiti ed i contratti in scadenza in 30 giugno è in arrivo un provvedimento ad hoc».
CHE CALCIO SARA’? «Ho visto una parte della gara di coppa tra Juventus e Milan. Ho avuto le stesse impressioni determinate dai match di Bundesliga, con giocatori che non sono al massimo della condizione e con compagini che tendono ad allungarsi con l’avanzare del minutaggio. La cosa peggiore è il silenzio assordante determinato dall’assenza del pubblico, in contrasto con le urla dei tecnici che danno indicazioni. Sembra di assistere ad una partita di allenamento ed invece sono in palio punti pesanti. Sotto questo profilo, sarà fondamentale farsi trovare pronti sul piano psicologico, cosa per nulla semplice».
MILAN E JUVENTUS. «Stiamo parlando di team stellari, indipendentemente dalla loro posizione di classifica. Per fare punti contro simili complessi siamo chiamati a compiere una impresa, ripetendo ciò che ci è riuscito all’andata. Piuttosto, considerato il nostro calendario, anche se speriamo tutti di iniziare con il piede giusto, dobbiamo tenere presente che i punti necessari per raggiungere la meta li possiamo anche fare nelle ultime giornate e non necessariamente nelle prime. Insomma, la classifica andrà guardata al termine del percorso, non prima. Mi aspetto che si vada avanti con convinzione e senza farsi prendere dalle fibrillazioni in presenza di qualche passaggio a vuoto che potrà registrarsi».
COME GESTIRE LA CORSA SALVEZZA? «Con la testa, intesa come attenta e intelligente gestione di ogni aspetto, cosa che è nelle corde di mister Liverani, del suo staff e dei calciatori. Ma anche con la determinazione che deriva dalla totale adesione al progetto-Lecce, che ciascuno dei protagonisti ha sempre dimostrato sino ad oggi. C’è senso di appartenenza e so in partenza che tutti saranno concentrati sino all’ultimo minuto sull’obiettivo da centrare».
ERRORE DA EVITARE? «Quello di farsi condizionare negativamente da una sconfitta o da una situazione di classifica che non dovesse essere quella che tutti vorremmo».
LECCE-PARMA: HA UN SOGNO? «Se parliamo di sogno, la risposta è scontata. Mi piacerebbe affrontare gli emiliani con la salvezza già in cassaforte, per godermi una domenica tranquilla, di festa. Sia chiaro, però, che andrebbe benissimo anche se conquistassimo la permanenza all’ultimo secondo utile del match con lo schieramento ducale. Sarebbe un grande, fantastico traguardo».