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Coppa Italia di rigore: vince il Napoli, ma i tifosi virtuali spaccano il web

Durante la Finale di Coppa Italia tra Napoli e Juventus, giocata ieri sera allo ‘Stadio Olimpico’, è spuntato il tifo virtuale.

E’ il Napoli ad aggiudicarsi l’edizione 2019/20 di Coppa Italia. In uno ‘Stadio Olimpico’ per pochi intimi, la sfida si è decisa solo ai calci di rigore, dopo lo 0-0 dei 90 minuti (niente supplementari). Dagli undici metri, decisivi gli errori di Dybala e Danilo per la Juventus, mentre è stato Milik a siglare il rigore decisivo per l’esplosione della festa azzurra.

LA GARA. A metà primo tempo Insigne colpisce il palo su calcio di punizione; poi Meret nega il gol a Ronaldo anticipandolo con un’esemplare uscita bassa. Poco prima dell’intervallo Buffon si mette in mostra parando un destro ravvicinato di Demme, ma il vero miracolo lo fa al 92′ su Maksimovic e ancora su Elmas, con un doppio intervento decisivo.

TIFOSI VIRTUALI. Il popolo del web, però, si è spaccato riguardo la decisione di inserire il pubblico virtuale (visibile nella foto in alto). Godibile l’effetto grafico, ma l’assenza di cori ‘da stadio’ (diversamente da quanto fatto in Germania e Spagna, la partita è andata in onda in ‘real audio’ con gli effetti sonori dal campo, oltre la telecronaca) ha reso inutile la funzionalità offerta. In Serie A, comunque, sembra che si vada nella direzione di introdurre il pubblico virtuale anche per il campionato di Serie A, che riprenderà ufficialmente sabato 20 giugno. Giorni fa, Fabio Caressa, top telecronista dell’emittente, aveva però parlato della possibilità di un audio virtuale (leggi qui la notizia)

IL PERCHE’. La scelta di ricorrere al pubblico virtuale è legata all’accordo di sponsorizzazione della Coppa Italia con Coca-Cola. Con l’arrivo del nuovo title sponsor della Coppa Italia la Lega di Serie A, che organizza la coppa nazionale, ha deciso di “rendere più coinvolgente la finale” attraverso questo espediente tecnologico. “Gli spalti dell’Olimpico”, ha fatto sapere la Lega alla vigilia della finale, “saranno riempiti con coreografie digitali, prodotte grazie ad una grafica virtuale integrata tramite sofisticati software”. Un modo anche per dare visibilità al nuovo title sponsor, il cui brand è comparso ben visibile nella coreografia virtuale disegnata sulla tribuna centrale dell’Olimpico.

INNO TITUBANTE. Non è andato tutto perfetto neanche nel prepartita, concluso con l’inno di Mameli cantato da Sergio Sylvestre, artista legatissimo al Salento. Nel silenzio assordante di un Olimpico romano praticamente vuoto, sotto gli occhi del c.t. azzurro Roberto Mancini e del presidente della Figc Gabriele Gravina, dopo la prima strofa andata alla grande, però, per un paio di volte il gigante buono (quasi 2 metri e 10 centimetri d’altezza) nato a Los Angeles nel ’90 si è bloccato, ha perso una battuta, per poi recuperare non senza difficoltà. L’inno è poi finito bene e col pugno sinistro chiuso e alzato, probabilmente in omaggio alle proteste degli afroamericani (e non solo) dopo la morte di George Floyd negli Stati Uniti.

 

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3 anni fa

Nessuno se scaccolava cmq…

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3 anni fa

na schifezza

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3 anni fa

Tifosi virtuali..????
Se si deve pagare Sky o Mediaset Premium,prendono soldi virtuali??

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