Il tap-in segnato alla Dacia Arena permette alla punta torinese il taglio del traguardo dei 10 gol in A.
Dopo il record personale di reti nella massima serie raggiunto e superato in occasione della doppietta con il Brescia, il gol-vittoria di ieri contro l’Udinese rappresenta un altro importante record per Lapadula, per la prima volta in doppia cifra nel massimo campionato italiano.
La maggiore continuità d’impiego trovata a Lecce è soltanto una delle variabili che hanno permesso il bottino a Lapa. In giallorosso i minuti disputati sinora sono 1694 in 24 presenze, più di 400 rispetto ai 1254 del campionato con 8 gol spalmati in 27 gare col Milan.
Lapadula si sta distinguendo per la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo…e oltre i dolori fisici. La caviglia infortunata in occasione di Lecce-Milan, prima gara del post lockdown, ha stoppato il suo potenziale apporto nella rincorsa di luglio.
Il rientro in campo, arrivato in occasione del big match Genoa-Lecce, ha restituito a Liverani il suo attaccante più prolifico, deciso a lottare fino alla fine anche per primeggiare proprio sulla squadra ligure, che lo ha scaricato senza molti se, bollandolo come un esubero.
Il numero 9 ha raggiunto una doppia cifra in Serie A…ma in Slovenia. Nel 2013/2014, Lapadula si rilanciò con il Nova Gorica. Da attaccante destro, segnò 11 reti in 28 presenze. Lo score raggiunto in Prva Liga valse la ripartenza italiana dalla Serie C/1.
Il Teramo decise di puntare su Lapadula per affiancare Alfredo Donnarumma. In Abruzzo i gol furono 21, e l’anno dopo, poi, ci fu l’exploit di Pescara che gli valse il contratto col Milan, dove iniziò un’altra storia.
Un lottatore d’altri tempi… L’opposto di quel senegalese inconcludente
E senza rigori