L’ex difensore giallorosso Nino La Palma parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) della prima uscita stagionale del Lecce di Corini.

DUE RETI SUBITE, NON UN BEL SEGNALE. «L’amichevole con il Monopoli è stata la prima uscita stagionale in assoluto dopo il ritiro. I calciatori, quindi, erano reduci da carichi di lavoro pesanti ed avevano provato determinate situazioni di gioco solo in allenamento. Ciò premesso, però, il fatto che il Lecce abbia incassato due reti non è stato un bel segnale, in quanto è sembrato quasi che si sia creato un ponte con la stagione 2019/2020, nella quale il complesso salentino, in serie A, ha subito 85 reti, retrocedendo proprio per la fragilità dimostrata nella fase di non possesso. Il problema, pertanto, va risolto una volta per tutte. Toccherà a mister Corini ed al responsabile dell’area tecnica Corvino capire se il problema è di accorgimenti tecnico-tattici, nel qual caso andranno adottati, oppure di uomini, ipotesi nella quale bisognerà intervenire sul mercato nella maniera giusta».

TROPPI GOL NELLA PASSATA STAGIONE. «Nella passata annata ho seguito tutti gli incontri interni dell’undici all’epoca allenato da Liverani, da abbonato. Ebbene, il Lecce ha espresso quasi sempre un buon calcio, ma puntualmente ha incassato troppi gol. A volte è partito dallo 0-2. Purtroppo, nell’arco del campionato, non è mai stato posto rimedio al problema ed alla fine è arrivato il declassamento in B. Ciò che resta, non è il bel gioco eventualmente espresso, ma il risultato conseguito. Nel torneo cadetto 2020/2021 la compagine giallorossa dovrà assolutamente avere maggiore equilibrio tra le due fasi».

ATTENUANTI. «E’ chiaro a tutti che siamo solo alle prime battute della nuova annata, che Corini abbia lavorato per poco tempo sui concetti di gioco, che il Lecce sia più avanti nella fase di possesso palla che già faceva bene nel 2019/2020. Nonostante ciò, però, è doveroso considerare le due reti subite ad opera del Monopoli come un invito alla riflessione. Non ho dubbi, del resto, che il trainer bresciano e Corvino analizzeranno ogni aspetto».

IPOTESI. “Sulla carta, i difensori in rosa sono ampiamente all’altezza della B. Potrebbe esserci un problema di caratteristiche, nel qual caso bisognerebbe integrarle. O magari servirebbe qualcuno che comandi a dovere l’intero reparto, cosa che però Lucioni sembra in grado di fare. Insomma, sono questioni che vanno valutate ed approfondite da chi lavora quotidianamente con il gruppo. Del resto, parliamo di professionisti seri, preparati e di assoluta caratura».

SERIE BI DI ALTO LIVELLO. «Sarà una serie B nella quale ci saranno 8-10 squadre molto attrezzate, tutte in grado di puntare al salto di categoria. Il Lecce e le altre retrocesse Brescia e Spal. Le neopromosse Monza e Reggina, con il Vicenza da tenere d’occhio. Il Frosinone, che ha perso la finale dei play off. Poi Empoli, Pordenone e Pescara».