L’ex allenatore giallorosso Gianni di Marzio, parla a Il Quotidiano di Puglia (intervista di Antonio Imperiale) del nuovo corso giallorosso, tra nuovi innesti e conferme eccellenti.
A LECCE TANTI NUOVI STRANIERI. «E’ la legge della globalizzazione che ha battuto, com’è giusto, ogni confine e che richiede conoscenze universali del mercato pallonaro. A Lecce è tornato Pantaleo Corvino che conosce ogni angolo del mondo calcistico come le sue tasche».
VOLTI NUOVI. «Il polacco Listkowski mi era stato già segnalato da alcuni amici, lo avevo contrattato, ha fatto la trafila di tutte le nazionali giovanili, ha grandi prospettive, è un brevilineo, è una mezz’ala che usa entrambi i piedi, bravo anche da esterno. Ha grandi prospettive. Henderson? Un grande fisico, roccioso, mezz’ala, importante a centrocampo, mentre il macedone Zuta è rapido, classico marcatore sull’anticipo. Adjapong è uno degli investimenti per il futuro, come nella politica di Corvino. Una scelta interessante per la fascia destra. Infine, se dovessero arrivare Bouah e Rodriguez, sarebbero due grandi colpi, di quelli alla Corvino maniera».
GLI ITALIANI. «Paganini e Coda sono due pezzi da novanta, sanno come si vince».
I BIG? «Mancosu, Falco e Petriccione sono giocatori che devono rimanere, perché fanno la differenza. Certo, quando hanno giocato in B due campionati fa, erano animati dalla fame di realizzarsi. Ora che tornano in B dalla categoria superiore, corrono il rischio di vivere la stagione psicologicamente, come una frustrazione. E sia loro che la società, devono essere sicuri che ciò non accada. C’è Majer che è importante e prevedo un Tacthisidis all’altezza del suo primo campionato di B, quando fu decisivo per la promozione».
che delusione giannino