Il tecnico del Lecce spiega nel post gara la composizione del suo centrocampo. Zan Majer ha agito da centrale mentre Petriccione si è posizionato mezzala sinistra.
Eugenio Corini spiega con chiarezza il suo pensiero, spiegando anche la sua lettura sulle caratteristiche del numero 4: “Con Jacopo abbiamo lavorato tre settimane come play e ho capito quello che mi poteva dare. Negli ultimi anni, voi lo sapete, si era specializzato anche a occupare quell’altra casella del centrocampo oltre ad avere la regia”.
Lo scacchiere di Tesser ha indotto Corini al cambio tattico: “Valutando lo schieramento del Pordenone, con un trequartista a marcare il play, ho preferito lavorare con Majer vertice basso. Anche lui palleggia bene, è dinamico. Così ho avanzato Petriccione di venti metri per permettermi di uscire in modo pulito quando avanzavamo”.
L’allenatore è però contento della prestazione dei suoi ragazzi: “Jacopo negli ultimi anni ha fatto questo tipo di ruolo. Mi sono piaciuti entrambi e sono contento di quello che hanno prodotto in campo”.
Servono subito due attaccanti forti e un centrale di difesa di spessore altrimenti faremo un tranquillo campionato nell’anonimato
Con una sola punta vera non si va da nessuna parte! Corini al Brescia aveva Torregrossa e Donnarumma. Modulo da riproporre assolutamente a Lecce, con inevitabile intervento di Corvino per l’acquisto di 2 punte di peso.
A me no assolutamente.. petriccione è un play che utilizza meno tocchi di palla e quindi un tempo di giocata in meno di Majer oggi sicuramente più dinamico
Necessaria la definizione dei cosiddetti big, per dare certezza al mister e consentire loro di giocare con il pensiero alla gara e non al mercato.