Ascoli-Lecce, le pagelle: i due leader giallorossi giganteggiano, lo scozzese è già bomber. Coda e Listkowski, pochi tiri ma che assist!
LECCE:
Gabriel 7 – Il brasiliano fa due su due senza subire gol, anche e soprattutto per merito suo. Tre interventi importanti e difficili per diverse ragioni, soprattutto l’ultimo in cui toglie un tap-in fatto a Vellios. Per il resto amministra agevolmente, da gran portiere quale è
Zuta 6 – Ormai le sue caratteristiche sono ben note: grinta da vendere, generosità ed attenzione difensiva. Anche al Del Duca le mette in campo tutte, con precisione e pulizia, salvo una diagonale chiusa non perfettamente su Cangiano. Chiedergli di più davanti era difficile, visto il suo essere adattato a destra, e quando c’è da accelerare è sostituito
dal 50′ Tachtsidis 7 – Non è al top dopo un lungo periodo di pausa forzata, ma nei quasi cinquanta minuti in cui gioca non se ne accorge nessuno. Sale presto in cattedra, schiaccia gli avversari su ogni piano in particolare sotto il profilo dell’amministrazione, per non dire dominio, del gioco. Scodella e verticalizza che è una bellezza, andando da subito a nozze con la voglia di attaccare la porta del gioco di Corini
Lucioni 7,5 – Quella del centrale è una gara perfetta, praticamente priva di sbavature, salvo una mezza diagonale in ritardo sull’occasione di Vellios, ed in cui ci mette del suo anche in avanti. Da un anticipo strepitoso su Bajic, condito di azione rilanciata, nasce il vantaggio del Lecce. Una prodezza decisiva che funge da proverbiale ciliegina sulla torta in una partita da fenomeno
Meccariello 6 – L’inizio di gara è di grande sofferenza: è infatti in ritardo su Bajic nell’azione più pericolosa del match ascolano, con Gabriel che salva su Chiricò. Poi si rimette in carreggiata con sicurezza e disinvoltura, rispondendo presenta ad ogni sempre più raro attacco marchigiano. In lieve ritardo su Brosco che per poco non la riapre, ma stavolta non è tutta colpa sua
Calderoni 6 – Approccio da incubo, non per suo demerito ma soprattutto per l’ottima verve di un Chiricò per cui la gara è una finale di Champions. Il suo mancino stavolta non illumina, concedendosi appena un paio di cross non eccellenti. Si rifà con una seconda parte di gara perfetta in copertura e in affanno solo sui calci da fermo
Henderson 7 – E dire che, nelle battute iniziali, non sembrava l’Henderson a cui i tifosi giallorossi si sono con tanta passione già abituati. Il tempo di prendere le misure al dinamico centrocampo bianconero, che inizia a sfornare pericoli per la retroguardia locale. Che attacca da ogni versante, anche al centro, venendo premiato da Coda con l’assist che trasforma in oro, chiudendo la partita
Majer 6 – Sufficienza risicata a suon di generosità e chilometri percorsi al servizio dei compagni. Il ruolo di regista, però, davvero non gli si addice, perché se da un lato offre un buono schermo davanti alla difesa dall’altro in impostazione paga, sbagliando spesso tempi e scelte. Esce stremato con i suoi in doppio vantaggio, questo gli basta per essere promosso
dal 70′ Maselli 6 – Qualche imbarazzo e contrasto troppo leggerino, ma nell’esordio in campionato glielo si può concedere. Si destreggia benissimo, va vicino al gol al primo tiro e partecipa a tante azioni offensive del dominio finale. Si fa valere
Mancosu 7 – Il capitano torna dall’inizio in una posizione più consona, ed il Lecce gira meglio che con il Pordenone. Gli manca quel guizzo che riscopre invece in una ripresa in cui avanza il raggio d’azione, fino a farsi trovare pronto e freddo, sul secondo palo, nel trasformare in gol il cross di Listkowski. Chiude in scioltezza: il capitano è tornato
Adjapong 6,5 – Ala atipica, riesce comunque a mettere in costante difficoltà la difesa ascolana che a sinistra zoppica parecchio. Dribbling, falli guadagnati e cross: non è un attaccante e si vede, ma fa tutto il possibile per colpire. E quando nella ripresa torna in difesa, è insormontabile per ogni avversario
Coda 6,5 – Gara di sostanza, lotta ma anche qualità per i compagni. Subito vicino al gol con una bella giocata, paga solo nelle palle alte, creando però tantissimi spazi per gli inserimenti dei giallorossi da dietro. La chicca è poi il pallone perfetto per il bis di Henderson: che il movimento dello scozzese fosse buono lo vede solo lui
dall’81’ Stepinski sv
Listkowski 6,5 – Inizialmente molto meno brillante rispetto alle ultime, strepitose uscite. Il polacco è però in forma, è voglioso e, anche se con tempi più “diesel”, si prende anche oggi la scena. Dal suo destro fatato l’assist d’oro per l’inserimento vincente di Mancosu
dall’81’ Lo Faso sv
All. Corini 7 – Solido, con le idee chiare e concreto, oltre che giustamente vincente: impossibile, ad oggi, chiedere di più ad un Lecce che non può assolutamente contare sul massimo del suo potenziale. Il tecnico può essere contento di una gara per due terzi dominata, in cui si è sofferto il minimo. Le basi su cui lavorare ci sono tutte, ed ora finalmente si concluderà anche il mercato
ASCOLI:
Leali 6 Pucino 5,5 Brosco 6 Avlonitis 6 (46′ Corbo 5,5) Sarzi Puttini 4 Donis 5,5 (67′ Sabini 5,5) Saric 5,5 Cavion 6 (75′ Gerbo 6) Chiricò 6 Bajic 5,5 (60′ Vellios 5,5) Cangiano 5,5 (75′ Malle 6) All. Bertotto 5,5
Grande Lecce ⚽
Lucioni gara perfetta insomma, da un suo errore è nata la prima grande occasione dell’Ascoli (miracolo di Gabriel). Poi ha commesso qualche altra sbavatura…
Quanti capitano in campo c’erano?