Il mercoledì torinese ha dato una risposta importante a Corini, che nei primi mesi ha avuto problemi nel trovare un’alternativa a Tachtsidis.

Tra le note maggiormente positive del mercoledì di Coppa Italia in casa Lecce c’è senza dubbio la prestagione di Sergio Maselli. La prova di grande qualità del giovane calciatore giallorosso, universalmente riconosciuta come sorprendente e non frutto del caso allo stesso tempo, non ha lasciati indifferente tecnico, club ed addetti ai lavori. Tanto che il giovane centrocampista centrale ha in un solo colpo guadagnato posizioni all’interno della rosa salentina.

Visione di gioco nei passaggi semplici come nelle verticalizzazioni tante care a mister Corini, la personalità di cercare la giocata e andare nell’uno contro uno nella zona nevralgica per creare superiorità ed anche un ottimo schermo difensivo. Nella prova del classe 2001 all’Olimpico Grande Torino c’è stato davvero tutto. Non che Maselli non avesse i numeri, sia chiaro, ma di certo li ha dimostrati più che nelle precedenti, comprensibilmente più timide, uscite con i grandi.

Già ad Ascoli, in campionato, aveva dimostrato di poter dire la sua, di poter essere utile, sebbene in emergenza, al Lecce. Ma ieri è andato ben oltre. Dopo i “falliti” esperimenti tattici di alternativa nel ruolo di regia effettuati con alcuni suoi compagni (Majer), ecco l’alternativa a Panagiotis Tachtsidis che Corini e Corvino tanto cercavano. Per paragonarlo al greco è decisamente ancora presto. Ma dopo ieri abbiamo la certezza che, qualora dovessero sopraggiungere squalifiche o acciacchi in campionato, si saprebbe a chi affidare le chiavi della regia.