L’ex attaccante giallorosso, Marcello Campolonghi, parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (intervista di Antonio Calò) del Lecce di oggi e della sfida di sabato con la Reggiana, in qualità di doppio ex.
LECCE-REGGINA. «Le due squadre hanno una caratura notevolmente differente. Il Lecce è in assoluto, tra le tre, massimo quattro, compagini messe meglio attrezzate della B 2020/2021. Dispone di una rosa di altissimo livello ed è guidata da un tecnico molto preparato come Eugenio Corini, che ho seguito nel periodo in cui dirigeva il Brescia, della cui promozione in A del 2018/2019 è stato tra i principali artefici. Sono convinto che, se Cellino lo avesse lasciato lavorare sino alla fine in massima serie, le “Rondinelle” avrebbero avuto la possibilità di salvarsi. La Reggiana è stata allestita per disputare un torneo dignitoso, per dare sempre battaglia, ma non può contare sulla medesima qualità del complesso giallorosso».
LECCE DI OGGI. «I salentini hanno cambiato tanto: parte dell’organico e l’allenatore. Quando accede ciò, non è pensabile che tutto funzioni sin dalle battute iniziali. Occorre pazienza. Vecchi e nuovi devono integrarsi. Tutti i calciatori devono assimilare il credo calcistico del nuovo mister. Va trovato l’assetto migliore. Ebbene, nella trasferta di Cosenza, ma soprattutto nel match interno con il Pescara ed in quello esterno con la Virtus Entella, il Lecce ha cambiato passo. Non si vince per 5-1 a Chiavari, contro una formazione coriacea, se non si disputa un ottimo match. Ora per Mancosu e compagni sarebbe fondamentale proseguire lungo la strada intrapresa, ottenendo il tris di successi con la Reggiana, che naturalmente si presenterà al Via del Mare decisa a vendere cara la pelle».
PARTITA APERTA. «Nel calcio moderno raramente si trovano compagini “catenacciare”. Quasi tutte provano a fare la partita. In Lecce-Reggiana, però, saranno i salentini a prendere in mano il pallino del gioco ed a pressare con insistenza. Gli emiliani non si chiuderanno a riccio per una loro scelta, ma perché la pressione degli avversari sarà marcata. Questo non significa, però, che Lucioni e soci avranno un compito agevole».
ESPERIENZA DA DOPPIO EX. «A Lecce è stato tutto esaltante. Abbiamo centrato la promozione ed intorno a noi c’era enorme entusiasmo. Mi è piaciuto tutto. Al di là dell’aspetto sportivo, il modo di essere della gente, la città, il mare, il cibo. Quella con la Reggiana, invece, non è stata una annata memorabile, in quanto ci siamo salvati nei play out, dopo essere partiti con ben altri propositi».