Martedì scontro diretto tra due grandi ferite: i giallorossi con la difesa colabrodo e i biancazzurri che hanno perso certezze in attacco.

Poche ore per somatizzare l’assurda prestazione con il Pisa, che per il Lecce è tempo di ritrovare energie fisiche e mentali per un altro match da preparare, sulla carta ancora più difficile. Martedì sera i giallorossi se la vedranno con la Spal al Mazza, dove in palio ci sono punti pesanti contro una diretta concorrente. Che, però, non vive un periodo troppo migliore di quello dei salentini.

Retrocessi proprio con il Lecce in estate, gli estensi sono stati la grande delusione delle zone basse della passata Serie A tanto da assopire l’entusiasmo di una piazza che veniva da stagioni di totale euforia. In casa ferrarese è stato reset fino ad un certo punto, perché il progetto Spal continua ed anche molti elementi reduci dagli anni di A sono stati confermati. Tutti sotto la guida di un esperto di cadetteria come Pasquale Marino.

La proprietà, le cui ambizioni non sono state intaccate dal ritorno in B, ha fatto investimenti non da poco in estate con un solo obiettivo: lottare per il vertice. Dopo qualche piccolo affanno iniziale, gli spallini hanno accelerato forte ottenendo vittorie a ripetizione, spinti da una solidità difensiva assoluta (sono la miglior difesa della B) e di un attacco d’esperienza e freschezza allo stesso tempo. Che, però, nelle ultime tre giornate è andato in crisi, tanto da non riuscire mai a segnare.

Nella rosa della Spal, si è detto, non mancano i nomi, ma anche elementi interessanti. Tra questi ultimi il portiere Ngagne, che sopperisce all’assenza di Berisha dimostrando affidabilità. Ma anche i promettenti fratelli esposito, fari di centrocampo e attacco. Il resto, è roba nota e di valore per la categoria, come Tomovic, Vicari, Valoti, Castro, Strefezza, Di Francesco e Paloschi. Non sarà una corazzata, ma solo per l’alto tasso tecnico del campionato.