Abbiamo salutato un anno di alti e bassi per i colori giallorossi, passati dall’impresa sfiorata in Serie A al ritorno nella difficilissima B, con in mezzo un duro lockdown. E, ora, un nuovo corso tecnico.
L’anno solare che il Lecce si è messo alle spalle è stato costellato da vittorie ed anche cocenti sconfitte, su tutte la retrocessione in Serie B. Per questo, sportivamente parlando e lasciandoci alle spalle la drammatica pandemia in corso, il 2020 non può essere ricordato certo come un anno positivo per i colori giallorossi. Ma non tutto è da buttare, anzi. Ripercorriamo insieme le fasi salienti degli ultimi 12 mesi.
Gennaio 2020, tutto iniziò da lì. Si è trattato di un mese a dir poco complicato per un Lecce, quello di Liverani, in piena crisi di risultati. Lo stesso Liverani che, per la prima volta, abbandonò dal primo minuto il suo 4-3-1-2 marchio di fabbrica per un 3-5-2 che avrebbe dovuto speculare maggiormente sul risultato. L’esito fu in chiaroscuro, con il punto d’oro e di prestigio contro l’Inter ma anche il tonfo di Verona. Non era una questione di modulo, ma di uomini.
Ed ecco il mercato a dare una grossa, grossissima mano. Meluso rimedia agli errori estivi garantendo elementi del calibro di Donati, Barak, Saponara e Deiola. Ed i frutti arrivano subito in un febbraio d’oro, con i tre successi di fila con Torino, Napoli e SPAL che lanciano Mancosu e compagni in piena zona salvezza.
Purtroppo, però, la caduta è dietro l’angolo. E non risponde tanto alle qualità di Roma e Atalanta, che impongono ai giallorossi due prevedibili goleade, ma è causata da un avversario ben più grande, subdolo e forte, il Covid. Rimanendo nel solo ambito sportivo, il Lecce è forse tra tutte la squadra che più ha subito la pandemia. Il cambio di regole in corsa ed i tanti impegni ravvicinati sono stati troppo per l’undici di Liverani, che pure ci ha provato fino all’ultimo.
E, alla ripresa del campionato, l’altalena di emozioni ha portato grandi delusioni, su tutte le sconfitte con Samp e Genoa, ma anche imprese come quelle con Lazio e Udinese. Imprese a metà, certo, perché poi all’ultimo turno con il Parma il ko che, sommato alla telefonata vittoria genoana sui “parenti” dell’Hellas, ha relegato il Lecce in Serie B.
Lacrime come quelle di Marco Mancosu nel deserto Via del Mare, ma anche l’entusiasmo di un popolo innamorato della sua squadra che ha sostenuto i suoi nonostante la retrocessione. Mantenendo intatto l’entusiasmo in una dirigenza, quella di Sticchi e soci, che ha subito gettato le basi per un futuro roseo. Basi più forti del dietrofront di Liverani, più forti del mal di pancia dei big bramosi di Serie A. Più forti dell’ostica Serie B? Questo ce lo diranno solo Corini, i suoi ragazzi ed il 2021.
(TO BE CONTINUED)
Credo che nella prima parte della stagione sia cmq stata data un’ossatura alla squadra, abbiamo un buon attacco gia competititvo e come uomini anche un discreto centrocampo competitivo, ma la difesa è da rifondare e anche pensare a un cambio di modulo forse, bisogna serve assolutamente un centrale di qualita purtroppo si era puntato su dermaku ma non ha mai giocato
Diciamo pure che il 2020 è stato un anno di m@@@a per tutto compreso il Lecce. Meno male ca se nde sciutu. Non credo che il mio cuore possa reggere un nuovo anno come quello passato.
❤?
Buon anno e forza Lecce!! Le basi sono state gettate e siamo in buone mani con il grande direttore. Ci sono alcuni giovani calciatori in serie C veramente interessanti Dkidak (Como), Cellamare (Lucchese) Enrici (Samb) Pecorino (Catania) e Compagnon ( Potenza) tutti con tante presenze tranne il secondo che è un 16enne (3 presenze). E mandare i nostri a fare esperienza in C e D?