Dopo diverse annate all’insegna del Made in Italy, il Via del Mare è tornato fucina di calciatori provenienti, per il momento, da tutta Europa.
L’acquisto, formalizzato nel week-end, da parte di Morten Hjulmand, ha portato a Lecce una nuova “bandiera” calcistica, quella della Danimarca. Si tratta addirittura della quinta nazione, nell’attuale stagione, che annovera per la prima volta nella storia un suo calciatore nelle fila giallorosse. Nei precedenti mesi si era registrati infatti gli esordi salentini per Polonia (Listkowski-Stepinski), Scozia (Henderson), Macedonia (Zuta e ora Nikolov) e Spagna (Rodriguez).
Un trend di certo non casualmente coinciso con il ritorno alla guida della direzione tecnica giallorossa di Pantaleo Corvino. Un dirigente capace di portare nel Salento talenti overseas come Chevanton, Giacomazzi, Ledesma, Vucinic, Bojinov, Konan per citarne alcuni, e che non ha mai lesinato di affiancare alle promesse locali e italiane anche scommesse straniere per il settore giovanile. Una strategia da sempre suo marchio di fabbrica, la cui linea è ben chiara sin dal suo approdo al fianco della nuova dirigenza.
Così il Lecce, che complice la recente caduta in Serie C si era concentrato soprattutto su un mercato ed una rete scout Made in Italy, ha ritrovato una caratteristica multinazionale. Quest’ultima ha portato l’attuale rosa a contare, ultimi arrivi inclusi, ben 14 stranieri di 12 nazionalità diverse in giallorosso. E potrebbe non essere finita qui.
Grande Pantaleo sei il numero 1 sta creando il vivaio per il futuro del Lecce
Confido molto sula linea verde adottata dalla societa. Non avere fretta e lasciarli crescere ed aspettare
Secondo me avremo grandi soddisfazioni, giovani che potranno crescere e fra qualche anno essere patrimonializzati
Grande lavoro Ziu Peu
Vi siete dimenticati la Svezia
Bjorkengren non è il primo svedese del Lecce. Prima di lui ci sono stati il compianto Klas Ingesson e Ofere.
In questo senso hai ragione! 🙂
Lo zio Bjorkengren 🙂