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Corini, i tre punti per la svolta. Ancora una volta c’è il “suo” Brescia nel destino

L’allenatore del Lecce chiamato a invertire la tendenza affrontando la squadra della terra che gli ha dato i natali e  con cui si è affermato nel mondo del calcio.

Come se non bastasse la caterva di emozioni che ogni match-clou che si rispetti si porta dietro, per Eugenio Corini il Lecce-Brescia di domani ha anche un forte aspetto privato, personale, strettamente legato alla sua vita. Come noto, infatti, il timoniere giallorosso è originario di Bagnolo Mella, nella provincia bresciana, e nel club biancazzurro ha mosso i primi passi e raggiunto molti dei principali traguardi.

Arrivato appena 14enne in biancazzurro, deve aspettare solo i 17 per esordire in prima squadra, che lo vede protagonista indiscusso per tre stagioni tra i cadetti. Fino all’exploit della stagione 1989/90: 34 presenze e ben 9 reti, record battuto solo in maglia Palermo. Il Brescia lo ha ormai lanciato, lui è una stella tra i cadetti ed in magia Under 21 e la Juventus arriva convinta a portarlo via, per la prima volta, dalla sua terra, acquistandolo per 5 miliardi di lire.

Al Brescia ci tornerà da calciatore per una breve parentesi, in prestito dalla Samp nel 1994/95, tre stagioni prima della consacrazione al Chievo. Ma soprattutto ci tornerà per rilanciarsi anche da allenatore. Una carriera, quella da tecnico, che stavolta prenderà il via a Crotone, quasi agli antipodi dell’Italia, ma che dopo risultati buoni e meno buoni in giro per lo Stivale, vedrà Corini di nuovo a Brescia per tornare un big della categoria. E vincere.

Nel 2018/19 Cellino lo chiama per puntare dritto alla Serie A dopo il deludente avvio di campionato con Suazo, e l’amalgama Corini-biancazzurro dà vita ad un nuovo miracolo sportivo. Il Brescia, reduce da una salvezza sudata, va oltre le aspettative, vince il campionato tornando in A dopo 8 anni ed il tecnico è di nuovo l’eroe della sua gente. Anche l’approccio con la A è positivo, ma qualcosa tarda a sbloccarsi ed il presidente della Leonessa non è certo celebre per la sua pazienza. Fine dei giochi, e non basta essere richiamato dopo il flop Grosso per risanare una stagione ormai alla deriva non certo per colpa di Corini.

Ma andiamo al presente giallorosso, alla stagione attuale. Quella in cui l’allenatore affronta per la prima volta da avversario il Brescia dopo la fine dei recenti rapporti. La prima sfida è già mini-crocevia perché il Lecce, che viene dai 4 punti ottenuti nelle prime 2 gare, è chiamato ad una conferma. Che non arriva: le Rondinelle asfaltano 3-0 i salentini al termine di un match sì sfortunato ma eloquente circa il fatto che il 4-3-3 non sia la strada giusta da continuare a perseguire.

E’ di fatto una svolta il match d’andata nel cammino dei giallorossi, che fino al tracollo post-Covid del mister non perderanno più da quella brutta sfida del Rigamonti. Svolta, accompagnata magari da un altro risultato, che Corini spera di avere dopo l’infrasettimanale di domani, al quale ci arriva carico di speranze, voglia ma anche pressioni. Una sfida “carica” come poche altre, proprio contro il Brescia. Forse era destino.

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3 anni fa

Con il brescia ricordo solo i 3 a zero non ci è andata mai bene

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3 anni fa

Le solite parole e poi…???

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3 anni fa

Ho la sensazione che le idee del tecnico siano leggermente confuse…. considerazione personale

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3 anni fa

Corini questa non è squadra per la serie A

Alessandro Marzo
Alessandro Marzo
3 anni fa

Corini allenatore testardo continua a schierare du Stepinski o comu azzz se chiama e Zuta per carità quest’ultimo discreto giocatore, ma io darei un’opportunità a Gallo ed a Pablito dal primo minuto.

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