L’esterno sinistro giallorosso parla del suo attuale stato di forma, alla luce delle ultime buone performances, in un’intervista esclusiva concessa al Corriere del Mezzogiorno (a cura di Claudio Tadicini).
TERZA SCELTA. «A inizio anno ero la terza scelta dopo Calderoni e Zuta e non trovavo spazio. A gennaio sarei potuto andare via, ma Corini e Corvino mi hanno convinto a restare prospettandomi una crescita a 360 gradi. Poi l’infortunio di Calderoni ha cambiato un po’ le cose anche per me. Sono entrato contro l’Empoli e ho fatto bene, da lì ho iniziato a giocare e ripagato la fiducia di tutti. Ora avanti con umiltà».
COME HA VISSUTO LA PANCHINA. «Non tanto bene, ma sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il mio momento. L’importante è lavorare al massimo e dare tutto ogni giorno: prima o poi tutto torna nella vita».
DOVE PREFERISCE GIOCARE, IN DIFESA O A CENTROCAMPO? «Il ruolo di quarto di difesa non mi dispiace, anche se devi garantire molta più copertura e non hai tanto spazio per spingere. Preferisco però giocare a centrocampo, in un 3-5-2, per avere tutta la fascia a disposizione e tanto spazio su cui puntare in velocità. Con Corini e Lanna sto lavando molto nella fase difensiva, ma anche sull’uso del piede destro».
PROMOZIONE DIRETTA? «Abbiamo tutte le caratteristiche per farlo, siamo una piazza forte e attrezzata. Dobbiamo soltanto stare zitti e pedalare ogni giorno, come ci ripete sempre il mister sia nei momenti negativi che in quelli positivi. Contro Entella e Reggiana abbiamo fatto delle partite straordinarie, anche se nel primo caso la palla non è voluta entrare. Se giochiamo così, possiamo mettere in grossa difficoltà chiunque».
CHE QUARTIERE È LO ZEN, DOVE LEI È CRESCIUTO. «É un quartiere molto povero, dove ci vive la mia famiglia. Il calcio ha cambiato la mia vita e fatto capire cosa, invece, poteva darmi la strada. So di essere un motivo di orgoglio per il mio quartiere e per i suoi abitanti e vorrei fare per loro qualcosa di importante. Lo Zen mi ha fatto capire tante cose, tra cui la fame».
QUALE SQUADRA TIFA? A CHI SI ISPIRA? «Il Palermo, la squadra dove sono cresciuto e che ho sempre amato. Spero che l’aquila torni presto a volare dov’è giusto che meriti. Mi ispiro a Marcelo: completo, molto tecnico e usa la testa».
OBIETTIVI? «Arrivare sempre più in alto, per giocare in un top club di serie A. Ma per farlo bisogna lavorare sodo, con umiltà e concentrazione, ogni giorno».
SPERA NELLA CONVOCAZIONE PER GLI EUROPEI UNDER 21? «Mai dire mai: sarebbe un sogno nel cassetto che si realizza. Ce la metterò tutta per andare all’Europeo, non mollerò mai un metro: se dovessimo arrivare alla convocazione bene, altrimenti lavorerò per esserci in quello successivo».
Primo ho poi con il lecce in serie A ho senza arriverai hai tuoi obbiettivi x l’ander 21 in nazionale spero che già ce qualcosa x te importante bravissimo ragazzo molto umile educativo non mollare mai gallo che il tuo sogno si svelerà.
Te lo meriti il posto da titolare gallo.
Gallo non alzare troppo la cresta. Pi moi lu top club ete Lu Lecce
Grande ragazzo il lavoro paga sempre. Testa bassa e pedalare…ed risultati li stai vedendo
Vorrei vedere se fosse tuo figlio avendo le capacità tecniche di giocare in un grosso club……che faresti e come lo consiglieresti?