Allo stadio Penzo, saranno opposte due squadre che, al pari del Brescia, contano in rosa numerosi elementi provenienti dalla penisola scandinava.
Non sarà un episodio di Vikings, ma poco ci manca. E non c’entra la passione arcinota del portiere della Fiorentina Bartłomiej Drągowski per la serie TV. Venezia e Lecce, oltre che giocarsi una bella fetta di ambizioni playoff, rappresentano delle vetrine importanti per numerosi calciatori, tutti giovani, sbarcati in Italia dal profondo nord. L’espressione massima dei nuovi talenti scandinavi è senza dubbio Erling Haaland, cannoniere che non conosce stop al Borussia Dortmund, ma anche qui a Lecce si è ampiamente parlato delle chance, sfumate a causa dell’inserimento del Milan, di tesserare Hauge. I colpi però non sono mancati e l’arrivo di Corvino al Lecce ha emulato una strada già percorsa dal Venezia, che da due anni punta su calciatori nordeuropei per completare la propria rosa e cercare di patrimonializzare.
Gli scandinavi del Lecce sono ormai due colonne del centrocampo. Morten Hjulmand e John Bjorkengren, con percorsi diversi, hanno conquistato la vetta delle gerarchie di mister Eugenio Corini. Colpo ad effetto subito performante il danese, acquistato per 250mila euro dall’Admira Wacker, elemento da coltivare lo svedese, il cui ambientamento al Lecce è stato complicato dall’assenza forzata per Covid e da una personalità che via via migliora gara dopo gara. Il progetto nordico di Pantaleo Corvino però non si ferma sicuramente qui: in Primavera già brillano le stelle del norvegese Berg e del danese Crone, agli ordini di mister Grieco assieme allo svedese Hasic.
L’attacco del Venezia può contare invece su Dennis Johnsen. Il 23enne norvegese è uscito dal settore giovanile dell’Ajax, non un vivaio qualunque, per firmare un quadriennale con i veneti dopo due prestiti in Eredivisie (Zwolle ed Heerenven). Contro il Lecce, Johnsen rientrerà dalla squalifica che lo ha tenuto lontano dalla gara di Ascoli. In verità, anche l’andata contro il Lecce fu caratterizzata da una doppia ammonizione. Johnsen, entrato a 20′ dalla fine, si beccò il secondo cartellino giallo per un battibecco con un raccattapalle. Al netto dei due rossi in stagione, il norvegese, con 3 gol e 2 assist, è comunque un’arma utilizzata sempre da Paolo Zanetti.
Altri quattro scandinavi caratterizzano il roster arancioneroverde. Due giovani islandesi rievocano il geyser sound divenuto celebre agli Europei 2016. L’ala sinistra 20enne Bjarki Steinn Bjarkason è una soluzione in caso di 4-3-3. Dietro Forte e Bocalon, il nazionale islandese Óttar Magnús Karlsson, già in gol in campionato nel 4-0 sul Pescara, conta già 9 presenze con la selezione degli Strákarnir okkar, allenata da un allenatore longevo nel calcio scandinavo, lo svedese Erik Hamren.
La “Scandinavia veneziana” non finisce qui. Agli ordini di Paolo Zanetti ci sono anche due finlandesi. Il portiere 36enne Niki Mäenpää ha scelto la Serie B italiana a febbraio 2021 dopo quattro anni in Inghilterra tra Bristol City e Brighton. A centrocampo, infine, contro il Lecce sarà recuperato il 21enne Lauri Ala-Myllymäki, 23enne pescato a gennaio direttamente dall’Ilves, club di Veikkausliiga, la massima serie finlandese. Il ragazzo deve però ancora esordire in B.
Il richiamo alla serie Vikings non è casuale. L’opera, ambientata anche nelle isole britanniche, contiene un’altra analogia calcistica con Venezia-Lecce. Arancioneroverdi e giallorossi annoverano anche uno scozzese per squadre. Se Liam Henderson è un perno dello scacchiere di Corini, mezzala prima e trequartista poi, lo stesso non si può dire ancora per il 22enne Harvey St.Clair, esterno di fascia utilizzato dal Venezia solo per 68′. 53′ da terzino destro contro la Reggiana e poi quattro mini-spezzoni di gara.
