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CdS – Incocciati: “Coda è un cecchino formidabile. Questo Lecce può segnare più del Milan 82-83…”

Giuseppe Incocciati, oggi allenatore del Fiuggi, giocava nel Milan nella stagione 1982-83. I rossoneri allora vinsero il torneo cadetto facendo registrare il record di marcature (77). Il Lecce oggi è fermo a quota 58: ci sarà il sorpasso? L’ex calciatore rossonero ne parla al Corriere dello Sport, nell’intervista realizzata da Giuseppe Andriani.

SERIE B DI OGGI. «La Serie B è un campionato lungo, ai miei tempi si diceva che è un campionato che inizia in Primavera. Si diceva cosi, ci sono realtà che lo confermano, qualcuno si è perso strada facendo, come il Frosinone. Il Monza sembrava voler ammazzare il campionato ma ancora non ha lo spunto per poter recitare un ruolo da protagonista. La Spal è un po’ in ritardo, il Pisa si potrà giocare i playoff come l’anno scorso. C’è anche chi ha deluso, come il mio Ascoli (ci ha giocato da calciatore, ndr), oppure penso al Pescara».

LECCE DI OGGI. «Il Lecce ha un organico di tutto rispetto, ha trovato quell’entusiasmo che serve per fare bene, quella quadra che permette di fare un cammino importante. La squadra è pronta per arrivare in fondo e risalire subito in Serie A, dopo soltanto un anno di assenza. Basta guardare le ultime due vittorie contro Venezia e Frosinone per avere idea di quanto sia forte questa squadra e prima aveva battuto anche il Chievo Verona. È una squadra di altissimo livello».

MASSIMO CODA. «Ci sono calciatori che hanno nelle corde quello che serve per arrivare a traguardi importanti, lui è uno di questi. L’organico di una squadra come il Lecce non è in discussione, Coda è un cecchino formidabile».

IL LECCE COME IL SUO MILAN NEL 1982-83? «In quegli anni, si giocava a uomo, si segnava meno. Non era così semplice avere la meglio nell’uno contro uno quando puntavi un avversario, però noi in quell’anno facemmo un campionato straordinario sotto ogni punto di vista. Eppure partimmo con qualche sconfitta pesante, come quella casalinga contro la Cavese. Però eravamo una squadra forte, di tutt’altro livello rispetto alla Serie B e infatti per arrivare in Serie A non abbiamo avuto alcun problema».

ERA IL MILAN… «Pensate che eravamo in Serie B ma chiunque veniva a giocare contro di noi sapeva di trovarsi di fronte a 60 o 70mila spetta-tori, non era di certo facile per gli avversari».

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