Il 24 fantasista in giallorosso non ha lasciato tracce, ma tornato in patria si è fatto apprezzare tanto da riguadagnarsi la Nazionale.
Minuto 58 di Bulgaria-Italia, match valevole per le qualificazioni ai mondiali in Qatar. Il punteggio è di 1-1 quando, area azzurra, il cross basso di Karagaren impatta con il braccio di Sensi. Questo è parallelo al busto, dove sarebbe andato a finire il pallone: nessun rigore, dunque, ma la panchina bulgara non è dello stesso avviso e infuria la rabbia balcanica. Tra i più attivi degli elementi fuori campo, tanto da meritarsi il giallo, c’è una vecchia conoscenza dei tifosi del Lecce: Antonio Vutov.
Arrivato in Italia all’Udinese come uno dei principali talenti del calcio bulgaro, venne mandato a farsi le ossa in Lega Pro dapprima a Cosenza e poi, per tentare l’upgrade, al Lecce. Nell’estate del 2017 veniva indicato come potenziale titolare, salvo non sfruttare pressoché tutte le occasioni concessegli da Padalino escluso un gol in Coppa Italia con l’Altovicentino, battuto 2-1. In campionato, però, poco e niente: un paio di spunti ma troppa inconsistenza, tanto da indurre Meluso a rispedirlo in Friuli. Anche a Udine però non credono più in lui e gli regalano il ritorno in patria. Al Botev, al Levski e, ora, al Mezőkövesd-Zsóry in Ungheria fa invece molto bene. Così il ct Petrov decide di regalargli il ritorno in Nazionale. Con l’augurio che, dalle prossime volte, possa finire sui taccuini degli arbitri non solo per inutili ed errate proteste.
