Il vicepresidente giallorosso ci ha concesso un’intervista per fare il punto tra presente, passato e futuro del progetto Lecce.
Partiamo dall’importante gara di domani. Che atteggiamento si aspetta dai suoi ragazzi dopo il poker di vittorie e la sosta utile a tirare il fiato?
“Domani sarà una gara importante, è inutile negarlo. Sarà la prima delle otto finali che ci mancano. E’ la più ravvicinata e quindi ora è la più preziosa. Veniamo da un periodo particolarmente positivo e la sosta ci ha fatto bene. Avevamo bisogno di rifiatare dopo un tour de force dove abbiamo speso tantissime energie fisiche e mentali. Lo stop è giunto al momento giusto. Affrontiamo una squadra che è imbattuta da 12 gare, ha una delle serie più lunghe d’imbattibilità in Serie B, filotto ancora aperto. Non prendono gol da sette partite, sono un avversario molto tosto. Non avrebbero occupato le prime posizioni del campionato a caso”.
Il Lecce si distingue ormai per progettualità. E’ difficile però non sognare in grande con questa classifica…
“Sì. In ogni caso noi siamo stati chiari sin da subito. Il programma è e resta triennale, sicuramente tireremo le somme al fine del triennio. Allo stesso tempo, è evidente il rendimento che stiamo facendo. Nel caso ci dovesse essere la possibilità di andare in Serie A quest’anno, non ce la lasceremo sfuggire e lotteremo. Abbiamo costruito una rosa importante, fatta molto bene. C’è qualità e c’è profondità. I tanti elementi nuovi generano un mix tra giovani e giocatori esperti. Si vede in maniera netta la lungimiranza di Corvino. Il mister ha poi assemblato in buona parte un gruppo in parte nuovo”.
Le figure centrali del nuovo progetto triennale sono Pantaleo Corvino e Eugenio Corini. Quali sono le qualità che, da dirigente, ha più apprezzato dei due?
“Sul direttore potrei fare un poema. Le qualità che particolarmente emergono e che apprezzo sono ascrivibili, come ho detto prima, alla lungimiranza. Corvino riesce a intravedere cose che non sono visibili a occhio nudo. In più, mi colpisce la sua tranquillità anche nei momenti più difficili. Corini è una persona molto pacata e competente. La sua preparazione tecnica è indiscutibile, ha dimostrato di saper tenere tutti sul pezzo. E’ questo che apprezzo. Tutti sono concentrati con lui e tutti si sentono parte del progetto Lecce. Nessuno dei calciatori è rimasto per strada”.
Dopo il pareggio in rimonta con l’Empoli ha lasciato lo stadio gridando entusiasta “questo è il futuro”, alludendo all’apporto dato dai giovani con tanto di gol nel finale di Rodriguez. I giovani saranno la spina dorsale del Lecce che verrà?
“La frase era riferita al momento in cui si era creata in me una percezione netta, poi verificatasi, di avere finalmente una rosa allargata e adeguata. Mentre prima magari potevamo avere un roster un po’ più corto, con ‘questo è il futuro’ volevo dire ‘guardate, se riusciremo ad avere il giusto mix tra esperti e giovani, il futuro sarà roseo’. Così è stato perché poi da quel momento abbiamo massimizzato le prestazioni proprio con il mix tra esperienza e frizzantezza dei nostri ragazzi. La nostra forza è quella. Abbiamo a disposizione l’esperienza di Gabriel, Lucioni, Dermaku, Pisacane, Maggio. Un gruppo davvero particolare. Ci sono gli ‘over’ e ci sono i giovani. Non è facile assemblare un gruppo anagraficamente eterogeneo”.
Si è discusso spesso della decisione del socio di maggioranza Renee De Picciotto di ampliare i suoi investimenti nello sport a Trapani, dove però la situazione sulla ripartenza del calcio è ancora in stallo. Avete discusso di questa decisione?
“A riguardo confermo quanto ha detto il presidente Saverio Sticchi Damiani giorni fa. L’impegno del socio di maggioranza non si discute”.