L’ex allenatore giallorosso parla a La Gazzetta del Mezzogiorno (Antonio Calò) del Lecce di oggi e della volata finale in Serie B.
NESSUN CALCOLO. «Niente calcoli, piede sull’acceleratore e massima attenzione, in quanto le insidie sono sempre dietro l’angolo e si nascondono anche nelle gare teoricamente più abbordabili. È con questo atteggiamento che il Lecce dovrà affrontare le ultime quattro partite del campionato di B, provando a vincerle tutte. Ne ha i mezzi, soprattutto se, dopo lo stop decretato per permettere di recuperare gli incontri rinviati a causa del Covid-19, continuerà ad esprimersi ai livelli messi in mostra nel periodo in cui ha scalato la graduatoria, rimontando sino all’attuale seconda posizione».
RICORDI GIALLOROSSI. «Che in ogni sfida siano insiti dei rischi, il mio Lecce lo imparò sulla propria pelle, perdendo, a sorpresa, al Via del Mare, il derby con il Bari, disputato alla terz’ultima giornata. Quello stop ci costò il sorpasso del Bologna in dirittura d’arrivo e ci obbligò a disputare i play off, nei quali comunque trionfammo, ottenendo la promozione. Lucioni e compagni sanno di doversi guardare da ogni avversaria e che non si devono attendere regali».
LECCE-CITTADELLA. «Il fatto che, alla ripresa, il Lecce se la vedrà in casa con Cittadella, mentre la Salernitana ospiterà il Monza, potrebbe essere positivo per Lucioni e compagni, se i giallorossi faranno il proprio dovere intascando l’intera posta in palio. I brianzoli diretti da Brocchi, infatti, si giocheranno le residue chance di continuare a sperare nel secondo posto o la possibilità di cimentarsi negli spareggi dalla terza posizione. Insomma, potrebbero sgambettare la compagine guidata da Castori, che già si è salvata per il rotto della cuffia, in maniera rocambolesca, nella partita interna con il Venezia. Una frenata dei granata lancerebbe definitivamente i giallorossi, già in vantaggio di una lunghezza, oltre che nel computo degli scontri diretti».
LECCE DI OGGI. «Spesso viene esaltato un singolo, magari perché segna tanto come Coda, ma nel calcio decisiva è sempre la squadra. Ebbene, perché una formazione sia vincente è necessario che i calciatori che la compongano siano riusciti a trovare una grande sintonia tra loro, con lo staff tecnico e con i dirigenti, tanto da avere formato un gruppo ed un ambiente granitici».
Esatto parole sante
Più che giusto per il grande mister. ???