L’allenatore e ex centrocampista giallorosso parla del compagno di fine anni Ottanta, principale candidato alla panchina del Lecce.
“Io non so se alla fine Marco, come gli auguro e mi auguro, sarà ancora un vincente. Pazzesco pretendere di fare il profeta di fronte alla imprevedibilità del calcio. Credo nelle scelte della società, di Pantaleo Corvino, e credo perciò sia la scelta giusta. Il fatto che sia stato un giocatore molto importante per il Lecce è un bel punto di partenza”.
“Io lo ricordo con molto affetto. Era il mio primo campionato nei professionisti e lui era più grande di me. Si prese cura della mia crescita. Eravamo compagni di camera e mi consigliava su tutto. Era un grandissimo difensore dotato di ottimo fisico e tecnica. Conquistammo la Serie A e lui fece la differenza. L’anno successivo conquistammo il nono posto che è ancora il miglior piazzamento in A della storia del Lecce”.
“Marco disputò un grandissimo campionato tanto che il Napoli lo comprò e vinse ancora tanto. Ci rivedevamo quasi tutti gli anni al Centro Federale di Coverciano e per me è sempre un piacere rivederlo”.