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Sticchi: “Ripartiremo con rigore ed entusiasmo. Basta barzellette, e sulle svolte dello scorso anno vi dico…”

A inaugurare la conferenza di stamattina c’è stato il lungo intervento di Saverio Sticchi Damiani. Il presidente ha esaminato con oculatezza e ampio orizzonte il passato recente della formazione giallorossa prima di parlare dei programmi societari per la prossima stagione.

Una lunga apertura per cercare di dare tranquillità senza però perdere lo sguardo dalla realtà, non propriamente idilliaca, del sistema calcio. Il Lecce riparte e lo fa dalla figura del suo primo dirigente. Saverio Sticchi Damiani ha simbolicamente dato il via alla stagione 2021/2022 avviando la lunga conferenza stampa tenutasi oggi a Palazzo BN. La presenza di Renee De Picciotto, socio di maggioranza dell’US Lecce, è stato un importante inedito da cui il docente leccese ha avviato il suo intervento: “Grazie per essere qui oggi, siamo ancora una volta ospiti del Palazzo BN, a casa del nostro socio De Picciotto, ha voluto ospitarci. Questo è un segnale del suo attaccamento alla città che lo ha ospitato e dove ha fatto calcio insieme a un gruppo di coraggiosi soci che tra sacrifici e difficoltà hanno rilevato il club. Finita una stagione, si fanno delle analisi interne che si cerca di fare in modo oggettivo. E’ importante che le analisi vengano portate a conoscenza di stampa e tifosi per far capire il senso delle scelte e le linee guida della stagione che sta per iniziare: numeri, limiti e opportunità. E’ meglio parlare per non dare adito a interpretazioni”.

PROGETTO. Sticchi Damiani, partendo dalle parole rese lo scorso anno, nella stessa sede, poco prima della presentazione di Eugenio Corini, snocciola il concetto di progetto triennale che caratterizza il lavoro del’Unione Sportiva Lecce: “Abbiamo proposto pubblicamente un progetto pluriennale, abbiamo parlato di tre anni per poter vedere concretamente i frutti di un percorso che andava costruito dalle fondamenta. L’orizzonte temporale minimo è di tre anni. Ciò non vuol dire che tra tre anni andiamo certamente in A e non vuol dire che non si può andare prima. I campionati sono fatti di vicende di gioco che possono svoltare gli esiti”. E poi:L’unica cosa oggettiva è che in tre anni questo percorso tecnico avrà dei frutti. Dissi anche che se ci fosse stata l’opportunità di accelerare i tempi avremmo provato a cogliere la promozione. Il lavoro compiuto è stato straordinario e abbiamo sfiorato la promozione in A, sfuggitaci tramite stagione regolare e playoff”. Dalle gioie si passa poi ai dolori. Sticchi svela poi un retroscena legato al premio promesso alla squadra in caso di Serie A:C’erano tutte le condizioni per andare su, ci siamo consumati per provare a raggiungere l’obiettivo, il sostegno è stato costante. C’era un premio promozione per la squadra. Il direttore generale Mercadante ha detto che questo era il premio più alto mai depositato in Lega per un obiettivo, in più avremmo anche raddoppiato dei contratti.

BASTA BARZELLETTE. Il presidente entra poi a gamba tesa sulle voci, definite “complottiste”, stucchevoli e fastidiose per chi lavora ogni giorno in un contesto economico difficile per chi vuole fare calcio per bene: “La società non vuole salire è una barzelletta. I giocatori si giocavano la crescita professionale con l’eventuale promozione, e non esistono società al mondo che non vogliono salire. In A ci sono introiti per 50 milioni e ora la B è povera. E’ un’interpretazione ridicola che va stroncata. I complottisti sono pochi ma ci sono, è una cosa che penso e la voglio dire. Negli ultimi mesi non ho dormito la notte e abbiamo fatto di tutto per raggiungere l’obiettivo”.

GIOVANI INVIDIATI IN TUTTA EUROPA. Sticchi Damiani parla poi delle buone azioni intraprese per crescere dal punto di vista tecnico, con al centro Pantaleo Corvino e una politica fatta di patrimonializzazione di calciatori giovani: “Quest’anno è stato fatto tanto perché in due sessioni di mercato abbiamo acquisito giocatori che tutta Europa c’invidia. Questi ragazzi sono protagonisti, hanno giocato stabilmente. Penso a Rodriguez, Gallo, Hjulmand, Bjorkengren, Henderson. Tutti si sono consacrati con noi. Penso alle 15 e oltre acquisizioni a titolo definitivo per la Primavera e l’Under17, italiani e non, al fine di rinforzare un settore giovanile già creato con ragazzi del territorio da Gennaro Delvecchio. Molti di questi li vedremo in Prima squadra, non solo della Primavera ma anche dell’Under17″.

DOLORI. Bastone e carota, è questo il mantra dell’intervento del primo dirigente di via Costadura, che, dopo aver parlato della bontà di tante scelte, non nasconde le difficoltà che hanno caratterizzato la programmazione tecnica. Una di queste è stata la mancanza di un’adeguata eredità, sul campo e finanziaria, dalla scorsa Serie A. Il trend è stato un’inversione rispetto alle stagioni precedenti: “Faccio un excursus. Il percorso viene da anni in cui c’è stato un lavoro egregio in C e B. In A abbiamo perso un’occasione dal punto di vista del patrimonio tecnico che avremmo potuto costruire e non abbiamo costruito. Sono trasparente e onesto. In A abbiamo perso un’occasione da quel punto di vista, sil campo ci sta che si può retrocedere all’ultima giornata ma non può succedere che con un budget di 30 milioni non ci è rimasto granché. Solo Gabriel e Gallo che abbiamo acquisito a zero. Tutto il resto si è disperso. I big di questo campionato c’erano dalla B precedente. La A ha portato una retrocessione che ci può stare ma non abbiamo arricchito il patrimonio tecnico per 30 milioni. Della formazione della Serie A l’unico rimasto è Gabriel. Dati di fatto”.

VERITA’ SUL PARACADUTE. Sticchi Damiani chiarisce poi un importante aspetto spesso oggetto di discussione: il reale beneficio economico assicurato dal paracadute e i problemi legati al suo utilizzo. “Poi ho sentito parlare del paracadute. E’ fumo negli occhi -chiosa Sticchi-. Se non accompagnato da patrimonio tecnico è poco. La SPAL ha potuto vendere Petagna, il Brescia Tonali e Torregrossa. Il paracadute è utilizzato per pagare stipendi di calciatori rimasti dalla A alla B e e tenuti a libro paga. Ogni mese dobbiamo pagarne gli stipendi e la quota da dare alle squadre da cui abbiamo fatto l’acquisto. Il nostro paracadute è stato quindi dimezzato. Le risorse quest’anno necessitavano di un ulteriore versamento dai soci, è come se il paracadute non ci fosse stato”.

UN CONTENZIOSO PER FALCO. Dall’altra parte, i trasferimenti in uscita non hanno portato grandissime somme: “Le cessioni fatte, su richiesta dei calciatori, sono frutto di un mercato povero. Petriccione e Falco, con turbolenze annesse, non hanno portato grandi risorse. In più, in merito a Falco, la Stella Rossa non ha rispettato gli accordi e ci sarà un contenzioso all’UEFA per inadempienze da parte dei serbi”.

CORVINO. Pantaleo Corvino è stata la figura chiave nella rinascita del Lecce. Sticchi esalta il suo apporto e lo ringrazia per aver sposato la causa leccese nonostante dei corteggiamenti in essere lo scorso anno da parte di squadre di A: “La stagione da costruire era dura, non c’era nessun paracadute milionario e non c’erano risorse provenienti dal mercato. Il lavoro fatto è stato difficile e i miei soci hanno lottato al mio fianco. Queste persone fanno tantissimo per il Lecce, come anche i collaboratori amministrativi. C’è Corvino poi alla mia destra, gli abbiamo chiesto gli straordinari. Quando è tornato al Lecce stava parlando con altre società più importanti e lui, per la voglia di tornare a casa, mi ha detto sì e ha dimostrato col lavoro costante di aver accettato questa sfida al massimo. Grazie a lui abbiamo rinunciato a dei calciatori per potenziare strutture e medici, con idee e fantasia, date da lui, siamo sani”.

MAL DI PANCIA, OSTACOLI E SVOLTE. Sticchi Damiani non trascura i problemi che hanno accompagnato l’inizio della stagione, con turbolenze di spogliatoio da controllare. Il presidente rivela poi le sue incertezze per un campionato che poteva prendere pieghe anche critiche: “Abbiamo parlato tanto dei mal di pancia dei calciatori avuti quest’anno. Legittimamente, dei calciatori volevano restare in A e abbiamo fatto delle guerre con il direttore. Non è frequente che società importanti e blasonate si ritrovano a lottare in basso a seguito di cose simili. Io ho avuto paura di dover lottare per non retrocedere per tutto quello che ho visto quest’anno”. Sticchi Damiani fa espressa menzione di un momento particolare del campionato: “Mi dicevo ‘se non teniamo botta lottiamo per non retrocedere’. Non mi scorderò mai che, dopo la sconfitta col Pisa, avevamo per la gara col Vicenza, non avevamo a disposizione Pettinari, aveva il mal di schiena, e Falco, che non si rese disponibile. Eravamo sotto 1-0 e se avessimo perso quella gara secondo me avremmo lottato per non retrocedere”. La doppietta al debutto di Pablo Rodriguez fece brillare gli occhi del presidente. Lo spagnolo è stato protagonista anche di un’altra svolta: “Entrò un ragazzo preso per giocare un po’ con la prima squadra un po’ con la primavera e fece 2 gol. Rodriguez ci guidò anche nella rimonta con l’Empoli, dopo che ci surclassarono per 70 minuti. I ragazzi ci hanno dato dei valori che penso questo gruppo aveva perso. Da lì siamo partiti per cullare il sogno della Serie A. Da lì non si parlava più con l’io, parlavamo con il noi. Costruimmo due opportunità per andare in A e purtroppo le abbiamo mancate”.

L’ESONERO DI CORINI. Si spiegano poi le ragioni che hanno portato all’esonero dell’allenatore. Sticchi non vuole sentire assolutamente parlare di capro espiatorio: “Abbiamo analizzato le ragioni degli obiettivi mancati e, al di là del singolo episodio, dato che un calcio di rigore segnato cambia la stagione, abbiamo pensato di poter fare una scelta differente per la guida tecnica. Rispetto al progetto triennale era opportuno cambiare. Cercare un capro espiatorio è una lettura semplicistica, si scelgono tante cose per crescere e, con l’ennesimo sacrificio economico, si fa una scelta dopo un’analisi oggettiva e tecnica. Nessuno gioca al gioco delle responsabilità. Vogliamo crescere e vincere e le scelte vanno fatte in questo senso. Anche sui giocatori andranno fatte queste valutazioni”.

LA SERIE A MANCATA COSTA. Saverio Sticchi Damiani quantifica poi il danno derivato dalla mancata realizzazione del sogno Serie A, fatto che ha costretto i soci a mettersi al lavoro per tempo anche per gli adempimenti legati alla prossima stagione: “La mancata promozione ci costa 40-50 milioni, ci fa male da tifosi e dirigenti. Per i soci però si aggiunge un altro dispiacere. Per  l’iscrizione al campionato dobbiamo mettere anche altre risorse di tasca nostra. Se vai in A queste pendenze sono garantite, se non vai in A vanno versate. In questi giorni di silenzio abbiamo fatto questo. Di cosa parlo? Abbiamo ottemperato al pagamento di tasse, stipendi e altre somme da versare. Oltre al dolore dei tifosi c’è quindi il dolore economico”

FUTURO. Saverio Sticchi Damiani si proietta poi al futuro. Sarà difficile, ma il Lecce affronterà ogni tempesta a testa alta: “Ora passiamo alla nuova stagione. Bisogna continuare a crescere come stiamo facendo anche se le risorse sono limitate. Se l’anno scorso avevamo un terzo del paracadute, ora non c’è neanche quello. Il momento è di crisi, non ci sono incassi di sponsor, spettatori. Il margine di errore è minimo e in tutto questo chiediamo al responsabile dell’area tecnica di patrimonializzare mettendo giovani di qualità e di proprietà.  Sarebbe facile prendere 20 prestiti. Il ridimensionamento profondo c’è in tutta la Serie B, c’è chi fa fatica ad iscriversi. La realtà va vista. Con intelligenza dobbiamo continuare a costruire con un budget contenuto e investendo su strutture. Abbiamo fatto un nuovo campo e una nuova palestra quest’anno, dobbiamo lavorare con oculatezza”. Sticchi aggiunge una nota di colore: Quest’anno mi ha fatto piacere sentire da Cristian Maggio dei complimenti per la nostra organizzazione per strutture, mezzi ed efficienza. Sentirlo da un calciatore che è arrivato in Nazionale mi fa orgoglioso. L’obiettivo di quest’anno è quindi la crescita, farlo con oculatezza e acquistando giovani di proprietà.

QUESTIONE STADIO. Un punto non di trascurabile importanza è la firma della convenzione con il Comune di Lecce per l’uso dello stadio Via del Mare. L’impianto è sinora “costato” al Lecce quasi 6 milioni. Sticchi racconta: “Abbiamo ristrutturato lo stadio, l’altro giorno abbiamo firmato la convenzione per lo stadio .Dico qualcosa su questo. Spero che questa sia un’opportunità, l’amministrazione si è messa a disposizione e vanno risolti dei problemi. Lo stadio è vecchio e i lavori di straordinaria amministrazione non potevano essere fatti per mancanza di risorse. Pur non spettando al Lecce, abbiamo speso 3 milioni per i lavori che dovevano essere fatti dal Comune. Ci siamo impegnati poi per fare altri lavori mettendo altri 2,9 milioni. Abbiamo quindi messo 5,9 milioni per una struttura cittadina che cadeva a pezzi. Un domani ci sarà di nuovo il pubblico proveremo a recuperare dei soldi disegnando un modello che vede il Via del Mare ospitare eventi di musica e spettacolo. I nuovi lavori interesseranno la Tribuna Est”.

DE PICCIOTTO, TOCCA A TE. Sticchi chiude la sua lunga lettura con altri dati finanziari e di marketing prima di lanciarsi ufficialmente nella richiesta di un maggiore impegno per il socio di maggioranza Renee De Picciotto, presente oggi: “Abbiamo inventato il modello M908 e il Lecce Program, che in Italia ci stanno copiando. Le perdite sono state ripianate con fondi personali, serve equilibrio soprattutto nel calcio col Covid. Oggi i bilanci sono da tenere d’occhio e il Lecce deve stare attento. Ho chiesto pochi giorni fa a Renee De Picciotto, con cui è nato un rapporto personale di cui sono contento, qualcosa in più rispetto a questi anni. L’impegno dei soci non è mai mancato”. Il presidente spiega le ragioni:Ho chiesto a Renee un impegno maggiore per la sua esperienza, i suoi rapporti con le banche e la sua capacità imprenditoriale. Gli ho chiesto più presenza, dato anche che nei prossimi mesi dovremmo rinnovare Consiglio d’Amministrazione e collegio sindacale. Renee ha il 39 percento della società ora e gli ho chiesto una presenza in termini fisici nel CdA. Vi dico questo per smentire tutte le voci che lo vedevano lontano da Lecce. La sua presenza significherà un impegno ulteriore per noi, ma sarà un impegno che rafforzerà il club. Sono queste le novità da cui partiremo per questa nuova stagione, con rigore ma con entusiasmo”.

GESTIONE PIU’ ATTENTA. Ad un’espressa domanda su come si potrebbe tradurre il maggior aiuto di Renee De Picciotto, Sticchi Damiani risponde elencando dei punti fermi: ““De Picciotto vorrebbe l’apporto di una società di revisione di prima fascia per certificare i bilanci, mi sono attivato per fare in modo che ci possa seguire una società di questo calibro dato che abbiamo un contratto in scadenza. Il mio obiettivo è coinvolgere Renee in prima persona, spero di riuscirci. E’ un po’ un’anomalia non avere il socio di maggioranza nel CdA”.

NON SI PARLA DI OBIETTIVI. Il primo dirigente non vuole ancora parlare dei risultati che potrebbe raggiungere il Lecce nel prossimo campionato. Nella risposta, Sticchi Damiani si lancia in una similitudine non di poco conto iniziando dal pensiero relativo al cambio di rotta in panchina: “L’analisi è stata fatta con l’area tecnica. Fino a un certo punto si poteva crescere, ma per farlo meglio si è fatto un passo diverso. Gli obiettivi? A inizio stagione si può dire di tutto. La B è particolare, Entella e Venezia avevano lo stesso monte ingaggi. Non so rispondere anche per questo. Ora posso dire di tutto, ma sarebbe senza senso. Non abbiamo l’opportunità di lavorare senza budget come ha fatto qualcuno. Dipende da quante cose indovineremo”.

TIFOSI. Saverio Sticchi Damiani chiude con delle parole importanti per i supporter giallorossi: “Rivogliamo i tifosi, speriamo di costruire una squadra che sappia divertire rendendo i tifosi orgogliosi dell’impegno. Vogliamo un Lecce di giovani terribili con qualche senatore pronto a dare la mano. Saluto i tifosi, so la sofferenza per la lontananza e ringrazio tutti per il sostegno, gli ultrà che ci hanno incoraggiato fuori lo stadio e tutti coloro sono stati presenti”.

 

 

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Ernesto
Ernesto
2 anni fa

Grande ringraziamento a tutti i componenti US LECCE, grazie infinite

AL
AL
2 anni fa
Reply to  Ernesto

Ci te misu li dislike ete barese

Oronzo
Oronzo
2 anni fa

Grazie a Saverio, René e tutti i soci, il vostro impegno è encomiabile

Emanuele
Emanuele
2 anni fa

Persona veramente grande.Credo che la promozione non e’ arrivata per attriti tra i giocatori

Oronzo
Oronzo
2 anni fa
Reply to  Emanuele

La promozione non è arrivata secondo me ,perché Corini in determinate situazioni andava in bambola,cioè in tutte le partite che abbiamo perso,quando gli avversari bloccavano i centrocampisti,da dove venivano distribuiti i suggerimenti per gli attaccanti,il mister non riusciva a trovare la soluzione. Quindi i calciatori non possono diventare all’improvviso dei brocchi,anche perché ognuno di loro ha interesse a mettersi in evidenza.Se si va a vedere tutte le partite che abbiamo perso ,sembrano la fotocopia una dell’altra.

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