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Con le big solo grandi prestazioni finora: è la forza del nuovo del Lecce

Parma, Benevento, Crotone, Cittadella e ora Monza: i giallorossi hanno dato il meglio di sé contro le compagini più accreditate.

Dopo nemmeno due mesi di calcio nella nuova stagione è difficile vedere i dettagli delle novità a tutto tondo che una nuova conduzione tecnica può apportare. Così è anche per il Lecce di Marco Baroni, che però in poche giornate più la Coppa ha già palesato una netta inversione di tendenza rispetto al recente passato: è una squadra grande con le grandi. O almeno con quelle che, rosa alla mano, è giusto che vengano considerate tale.

Tutte le migliori gare dei salentini sono infatti arrivate nei match considerati più delicati per le caratteristiche degli avversari. A Parma fu calcio d’agosto, con l’importante indicazione di un Lecce potenzialmente devastante con lo spazio per colpire sulle fasce, se lasciato giocare, e con un Coda già in palla. Per rivedere gran calcio si è dovuta attendere la più insidiosa trasferta tra le prime in programma, quella di Benevento. Di fronte una potenziale corazzata e sul rettangolo verde un match in cui i salentini hanno sommato occasioni, mancando i tre punti solo per imprecisione, prodezze di Paleari e sfortuna (palo di Strefezza).

Altra trasferta altra neo retrocessa: il Crotone di Modesto, di certo ad oggi non una delle candidate per la vetta ma la cui rosa è da parte sinistra della classifica. Gioco frizzante, solidità dietro e calabresi asfaltati. Più dura tra tutte la trasferta a Cittadella contro una squadra che in faccia a faccia con le big è specializzata. Qui, più che mai, per Lucioni  e soci la capacità si soffrire, anche incassare, ma prendere il pallino per larghi tratti e soprattutto in una ripresa in cui a lungo si è giocato in una sola metà campo.

Dulcis in fundo, il big match con chi ancora una volta ha speso più di tutti. Un Monza che non ha certo fatto malissimo a inizio annata e che, dopo un fisiologico periodo di assestamento, è stato demolito su ogni fronte. Questo elenco per essere consapevoli sia dell’importanza di avere pazienza per crescere bene sia di come sia prevedibile, per un undici dalle caratteristiche del Lecce, essere meno spumeggianti con una piccola arroccata a difesa della propria porta. E poi il dato inequivocabile: l’undici di Baroni ha la mentalità giusta da mettere in campo nelle gare che valgono doppio.

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2 anni fa

Avanti Lecce

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2 anni fa

baroni deve ringraziare Pablito altrimenti sul 2 a 1 per loro lui era già esonerato…la scossa l’ha data Rodriguez…e ora lo lascia in panchina…bel ringraziamento si

RDN
RDN
2 anni fa

Non ci riuscirete mai a creare un caso rodriguez..arrendetevi perdenti

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2 anni fa

Per il tipo di gioco espresso quest’anno e per le caratteristiche di giocatori rapidi e abili nel saltare l’uomo come Di Mariano e Strefezza è molto più facile trovare spazi contro squadre che giocano e di conseguenza lasciano anche giocare; di conseguenza più complicato invece risulta affrontare squadre che si chiudono a riccio e lasciano pochi spazi alla manovra, in quel caso l’abilità di Baroni nel cambiare modulo anche a partita in corso passando ad un più probabile 4-4-2 (vedi partita contro Alessandria)

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