Con i ducali il primo match ufficiale del nuovo corso di casa Lecce. La certezza Coda, il gioco sulle fasce e tanti miglioramenti.
Quello del 2021 non è stato solo uno dei ferragosto più caldi degli ultimi anni, ma anche il giorno dell’esordio ufficiale del nuovo Lecce targato Marco Baroni. Al Tardini di Parma i giallorossi furono ospiti dei pari categoria guidati da Maresca, per quello che oltre ad essere un match ad eliminazione diretta di Coppa aveva tutta l’aria di essere un antipasto di lotta-promozione in B. Calcio d’agosto, ovviamente, ma comunque un match utile per avere indicazioni che, a tre mesi di distanza, valgono come adeguato raffronto per capire cosa è cambiato in casa salentina.
Davanti a Gabriel, che domenica potrebbe ancora non essere al top e lasciar spazio a Bleve, moltissimo è migliorato. In agosto vi fu un blocco difensivo ancora fragile, a tratti (nel folgorante inizio parmense) spaesato, ma che poi, complice l’esperienza non solo dei “titolari” Tuia e Lucioni, ma anche di Meccariello e Dermaku, si è consolidato di settimana in settimana. Sulle fasce un mondo nuovo. Gendrey e Vera balbettarono non poco all’esordio stagionale. Il colombiano continuerà a farlo anche dopo, autodegradandosi di fatto a terza opzione sulla sinistra. Il francese invece crescerà a vista d’occhio, si ambienterà con il calcio italiano e di Baroni tant’è che oggi non è presuntuoso dire che il parco esterni difensivi del Lecce sia tra i 3-4 migliori del torneo.
Novità sostanziali anche a centrocampo, in questo caso più negli uomini che nella filosofia. Un regista basso di garra, intelligenza ed intensità ancor più che di palleggio ed invenzioni è ciò che Baroni ha sempre chiesto, affiancato poi da due mezzali dai polmoni importanti pronte a ripiegare ed affiancare Coda negli inserimenti. Così è sempre stato, salvo minime variazioni dettate dal match. Come effettivi è “sopravvissuto” solo la mezzala Majer, mentre Hjulmand è tornato al suo ruolo da play dopo dietrofront onesto del tecnico (relegando Blin a vice). Gargiulo arriverà poco dopo, portando a Baroni la duttilità necessaria per passare al 4-2-3-1 in corsa.
La grande certezza, inutile dirlo, è rimasta Massimo Coda. Devastante all’esordio, strepitoso (salvo qualche errore di troppo dettato dalla stanchezza) anche dopo. Bomber e regista offensivo, a Parma dominò nonostante un Helgason adattato (ma, come sempre, ordinato sebbene ancora troppo timido ed evanescente) a destra, con Strefezza che esordirà solo nella ripresa. Sulla sinistra Di Mariano era ancora solo un sogno. C’era Olivieri, il miglior Olivieri visto finora. Ecco, rispetto a quel match l’unico cambiamento in negativo di un Lecce che è migliorato sotto tutti i punti di vista è il suo. Ma, qui come negli altri aspetti, c’è sempre tempo per lavorare e fare meglio.
Olivieri sicuramente non può dare il massimo da esterno sinistro. Mi piacerebbe vederlo una volta al posto di Coda per farlo rifiatare anche a partita in corso. È impensabile che possa fare tutte le partite da titolare, specialmente quando si gioca ogni tre giorni.
Considerati i cambiamenti noi siamo molto, ma molto più forti rispetto ad allora, specialmente come terzini e attaccanti laterali.
O il Parma fa la partita perfetta o rischia di uscire con le ossa rotte. Noi speriamo di essere cinici sotto porta. Ci manca solo quello per puntare ai primissimi posti.
Il Parma è forte in attacco… Tutino, inglese, man, vasquez etc ma in difesa dirige Danilo 37 anni.
Dobbiamo essere cinici e ricordarci che Buffon ha passato i 40 quindi Coda è la tua partita, Di Mariano e Strefezza non hanno davanti 2 fenomeni, Cobbaut faceva la panchina all’anderlecht ed Osorio idem allo zenit.
Hanno segnato 1 gol in meno e presi 3 in più. Se pareggiamo è come perdere il treno della serie A, c’è la responsabilità presa con 20mila spettatori.
Forza Magico Lecce
utile confronto per azzittire un po’ di faugni
Mah pur su Gargiulo avrei i miei dubbi
Concordo su tutto
Veramente oh, l’unico che non fa passi avanti è Oliveri