Negli ultimi anni la pandemia ha svuotato gli stadi ma non è l’unico motivo dell’assenza di calore sugli spalti degli impianti italiani.
Oggi vedere più di 15.000 spettatori sugli spalti è un lustro, un motivo d’orgoglio per la società. Eppure solo appena prima della pandemia quella era la base di partenza, perché tanti erano gli abbonati del Lecce nell’ultimo anno di Serie A, una fetta importante che garantiva, all’allora, squadra di Fabio Liverani, un sostegno incessante 90 minuti. Tutto il mondo però è cambiato dal marzo 2020 e nulla è più come prima. Oggi il calcio convive con le percentuali di spettatori sugli spalti, con le biglietterie impegnate a calcolare in modo corretto le percentuali per capire quanti biglietti emettere, non solo però ci sono anche green pass, mascherine, controllo delle temperature e posti distanziati, un vero e proprio incubo, che però non ha allontanato ancora del tutto i tifosi. Uno zoccolo duro ancora c’è che nonostante il freddo, il vento e uno stadio non in linea con le moderne tendenze in questi termini, sceglie di non rimanere in poltrona e di godere dello spettacolo della prima in classifica dal vivo.
FOLLIE DEL MERCOLEDI’. Per mettere alla prova, ancora di più, questi veri e propri ultrà del tifo da stadio, ci si mette la composizione del calendario e la follia delle partite infrasettimanali alle 18:30! Come se nessuno lavorasse, come se per il calcio si potesse lasciare tutto e tutti e precipitarsi allo stadio. Accadrà per tre volte al Lecce, due in casa e una in trasferta contro l’Alessandria. Le partite contro Cittadella e Ascoli, due scontri diretti per la Serie A, si disputeranno di mercoledì ma si giocheranno all’assurdo orario delle 18:30. Due partite che con tutta probabilità, covid permettendo, avrebbero portato oltre 10.000 persone al Via del Mare, invece con questi orari sarà difficile immaginare una grande cornice di pubblico. Follie del calcio moderno al quale probabilmente solo le prossime generazioni, che non hanno conosciuto la bellezza di vivere un turno di campionato con tutte le partite in contemporanea, potranno abituarsi, ma noi no, ma per amore di questo sport dobbiamo imparare a conviverci e sopportare.
Non sono di Lecce e non tifo Lecce ma una squadra vostra avversaria (Ascoli)e volevo unirmi a questa protesta… e’da vent’anni che c’è questa deriva e purtroppo non penso che negli anni a venire si possa invertire questa tendenza…io sono uno dei pochi che non ha nessun abbonamento tv il calcio l’ho sempre visto allo stadio e quando non posso andare in trasferta sento la partita in radio ma mi rendo conto di essere una mosca bianca…in bocca al lupo per la A(preferisco voi che altri)
Anche questo è uno dei modi per poter penalizzare il Lecce , che si sa’ che se è tutto nella norma riempe quasi sempre lo stadio!
Personalmente seguo ormai il calcio solo per l’amore del mio Lecce!
Maledette televisioni!
Siete solo da ricovero (Giochiamo a mezzanotte che è meglio) pagliacci.
Schifo! Si deve tornare a giocare tutte le partite allo stesso momento la domenica pomeriggio.