Il difensore del Lecce, ospite della redazione del Nuovo Quotidiano di Puglia, ha parlato del prossimo, importante, impegno dei giallorossi, che sfideranno il Pisa lunedì alle 15.

ATTESA. “Lo faccio a nome di tutta la squadra: ringrazio questa piazza e questa tifoseria, dimostrare tanto calore dopo una sconfitta è tanto. La squadra si è dispiaciuta molto della sconfitta, eravamo scottati. Non pensavamo potesse accadere. Continuo però a ringraziare la tifoseria che ha riempito gran parte dello stadio. Sentiamo il loro calore e vediamo il loro attaccamento che ci dà una spinta per affrontare lo scontro diretto”.

CARICA. “Siamo già pronti, abbiamo iniziato a preparare la gara e continueremo a farlo nel minimo dettaglio. Io qui a Lecce ho vissuto il lockdown con gli stadi vuoti e ho vissuto lo stadio pieno. Questo è un pubblico che dà tanta spinta ulteriore a tutte le buone intenzioni della squadra. Non parlo solo della partita, cerchiamo di dare sempre il massimo anche nelle gare storte ma gettiamo sempre il cuore oltre l’ostacolo”.

GRUPPO. “Da capitano, penso al vissuto quotidiano della squadra. Vedo sotto gli occhi che questo gruppo non molla mai, siamo attaccati allo stare insieme e all’esprimere le nostre caratteristiche e attitudini al lavoro. Allenamento nel giorno di riposo? Eravamo in tanti, non c’è riposo. Abbiamo lo staff medico subito a disposizione per recuperare subito da botte e contusioni con lavoro personalizzato. Anche i preparatori sono a nostra completa a disposizione. La struttura ci permette di prepararci ed essere pronti a ogni partita”.

I GIOVANI E LA GARA DECISIVA. “Sono tranquilli, alle spalle hanno già quelle gare necessarie per far sì che siano pronti lunedì. Hanno dalla loro la freschezza e la gioventù”.

AIUTO AI PIU’ GIOVANI. “Ho detto ‘non dovete fasciarvi la testa, non si vincono 38 partite, può capitare di scivolare, l’importante è rialzarsi’. Questo gruppo si è rialzato spesso con voglia. Ho detto anche altro, è un mio pensiero. Credo che alla vigilia di un campionato così difficile e estenuante avrebbe creduto nel Lecce a 65 punti a -1 dalla prima a tre partite dal termine. C’erano squadre sulla carta costruite con altre ambizioni, altre aspettative. Da ciò ho detto ai ragazzi di stare tranquilli. Il nostro lo stiamo facendo. Non molliamo mai, al di là dei numeri che parlano di miglior difesa e secondo miglior attacco. Il lavoro è sempre la prerogativa, e questi ragazzi devono star tranquilli e essere applauditi godendosi lo spettacolo del Via del Mare”.

CONDIZIONE FISICA E PSICOLOGICA. “Stiamo bene, siamo sereni e consapevoli. Non abbiamo paura di non farcela. Il gruppo deve lavorare sui dettami dell’allenatore che ci hanno portato a questi risultati. Tutta la rabbia di non aver portato dei punti in Calabria deve tramutarsi in voglia di avere la meglio sul Pisa, che ha fatto un campionato importante dopo esser stato costruito per questo. Il Lecce deve giocare palla a terra, con ritmo. Dobbiamo fare il Lecce. Fisicamente dobbiamo stare alla pari, poi dare sfoggio alla nostra qualità”.

CATTIVERIA AGONISTICA. “Ci sono squadre costruite sotto l’aspetto solo agonistico, altre giocano a calcio. Il Lecce gioca sempre a calcio. Contro squadre aggressive abbiamo sofferto un po’, ma non perché non siamo aggressivi, prendiamo gli avversari in area e giochiamo uomo contro uomo. A volte ci sta che quando non si è tutti al 110 percento di condizione o troviamo campi difficili e situazioni che danno fastidio alle nostre caratteristiche…ci sta soffrire”.

PER LA VITTORIA DEL CAMPIONATO. “Darei tanto. Il cosa è materiale. Sono arrivato da squalificato e a Lecce mi sono sentito subito a casa, la mia famiglia si è inserita subito. A Lecce si vive divinamente e quest’anno sino ad oggi è stato bellissimo, non perché siamo lì. Ci sono state delle problematiche e le abbiamo risolte senza che nessuno sappia. E’ bello così. E’ bello dare consigli ai ragazzi per non far fare loro errori. Questa piazza merita la A e palcoscenici importanti. La società ci tiene tanto al territorio e vuole crescere”.

FISCHI. “I fischi non aiutano? Assolutamente. Penso che il tifoso debba anche fischiare, ci sono delle aspettative e delle storicità. Inevitabile che quando indossi la maglia del Lecce i tifosi vogliono vittorie. Ci sono però gli avversari con le stesse voglie di vincere e la stessa intensità negli allenamenti. L’ago della bilancia sono gli episodi…e anche i tifosi. Avere 25mila spettatori che ti incitano e ti danno energia in più ti aiuta. E’ giusto che ci siano i fischi alla fine. Nell’arco dei 95′ della gara è meglio però una pacca sulla spalla, come io faccio coi più giovani”.

PRONOSTICO. “Non lo dico. So già come finisce ma non lo dico. Adesso sarebbe facile parlare davanti alle telecamere. Dobbiamo giocare tutte le partite nella partita stessa. Abbiamo preso gol senza prendere tiri in porta e non preso incassando 5-6 tiri. Il dettaglio farà la differenza e noi ci stiamo preparando”.

MESSAGGIO. “Senza fare proclami, senza sbandierare risultati, garantisco che daremo il 110 percento. Sotto il punto di vista di un tifoso, credo che questa sia una garanzia”.