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Corvino-Lecce, il cerchio ancora da chiudere dopo il successo più bello

La promozione del Lecce porta indelebilmente il marchio di Pantaleo Corvino, oggi legatosi al club, di fatto, fino a fine carriera.

Pantaleo Corvino torna a vincere con il Lecce e, dopo l’ultima salvezza con Zdenek Zeman nel 2004/2005, entra ancora negli annali del club giallorosso con la vittoria di una delle Serie B più difficili degli ultimi anni. L’applauso tributatogli dal Via del Mare al momento della premiazione con la Coppa Nexus è un cerchio che si chiude dopo 17 anni, una vita, calcistica e non. A poco più di una settimana dal tripudio scatenatosi nel Salento dopo la promozione nella massima serie, Corvino, il cui contratto era originariamente in scadenza tra un anno, si è legato fino al 2025. A 72 anni c’è tanta voglia di rimanere in pista e l’appetito, coi successi, vien mangiando.

INIZIO E CAMBI. Il colpo grosso con il Lecce-bis è arrivato al secondo anno, dopo un campionato dove l’opportunità di anticipare ancora l’obiettivo era concreta ed è poi svanita a causa del tracollo finale prima della sconfitta col Venezia nei playoff. Se nel primo anno la sola gettata delle basi dopo la retrocessione stava per riportare i giallorossi in A, al secondo tentativo il progetto tecnico, imperniato su quel 4-3-3 sinergico tra prima squadra e settore giovanile che doveva esser applicato già lo scorso anno, è andato in porto. La scelta di Baroni ha dato maggior equilibrio a una squadra che prendeva troppi gol e regalato una seconda giovinezza a Fabio Lucioni, condottiero irreprensibile del gruppo che si è andato a prendere la massima serie.

INVENZIONE. In attacco, l’invenzione stagionale del direttore, poi coadiuvato da Trinchera in una sorta di passaggio di consegne che durerà delle stagioni, è stata Gabriel Strefezza. Il brasiliano, anche grazie a Marco Baroni, si è riscoperto goleador e uomo d’attacco dopo le stagioni alla SPAL. Gabri Maravilha ritorna in A con un diverso spolvero, come d’altronde il Lecce. Rispetto alla promozione del 2019, la squadra accede al ballo più importante del calcio italiano con calciatori di proprietà, un tesoretto di calciatori su cui poggiare solide basi calcistiche ed economiche e, non da ultima, una maggiore consapevolezza anche in società data proprio dalla presenza di Pantaleo Corvino.

TALENTI. Sul campo, i nomi sono arcinoti ai più. L’epopea dei talenti valorizzati da Corvino, da Bojinov a Vlahovic passando per Vucinic, Ledesma, Chevanton, Nastasic e gli altri, continua con Morten Hjulmand, un centrocampista che tutti vorremmo vedere battagliare in Serie A dopo lo strapotere mentale palesato in cadetteria. I talenti però sono solo una parte del Corvino-bis. Il Lecce si è poggiato spesso sulle spalle di Coda, primo colpo a parametro zero centrato dal dirigente di Vernole. L’Hispanico, 33 anni, ha segnato 42 reti e e 19 assist in due campionati, confermandosi anche al centro del 4-3-3. In un’epoca dove gli innesti più azzeccati si misurano sul rapporto gol/prezzo d’acquisto, Coda, vincitore del premio Pablito Rossi, è stato un letterale moltiplicatore di valori.

CORVINO E IL CLUB. La dirigenza capeggiata da Saverio Sticchi Damiani ha avuto ragione ad affidare la direzione tecnica a Corvino, congedatosi dalla Fiorentina con l’avvento di Rocco Commisso (e anche lì, probabilmente, qualcuno avrà rivalutato i due ottavi posti delle ultime annate). Il Lecce non ha la capacità economica di altri club e la strada della patrimonializzazione per la successiva valorizzazione era l’unica soluzione per restare a galla in un mare già difficile da solcare reso agitatissimo dalla pandemia con annesso aggravio di costi. E’ bello poi pensare che il prolungamento, ufficiale in mattinata, sia arrivato dopo un’altra vittoria tutta giallorossa: l’inaspettata salvezza diretta della Primavera 1 allenata da Grieco, una squadra costruita in fretta per competere contro settori giovanili collaudati ormai da decenni.

Corvino ha vinto ancora e lo ha fatto a Lecce, nella terra dove tutto è iniziato, al secondo anno dell’ideale piano triennale per tornare in A. Se qualcuno però s’immaginava la chiusura di un cerchio con l’applauso del Via del Mare…beh, non è stato così. Corvino è il Lecce e si lavora già per aggiungere al palmares una salvezza in A che sarebbe come uno scudetto, parola che il Salento ha conosciuto sempre grazie al responsabile dell’area tecnica con la Primavera di Roberto Rizzo.

 

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joe
joe
1 anno fa

De Pandis, mentre Amato e Bottazzo si sono filmati a festeggiare perce si rimastu sittatu? 😉

Patrizio
Patrizio
1 anno fa

C….R..7..SALENTINO GRANDE

joe
joe
1 anno fa
Reply to  Patrizio

ma quale cr7, anche solo questa citazione di qualifica doppiofedista

Zodiaco
Zodiaco
1 anno fa

Grande Pantaleo.

joe
joe
1 anno fa
Reply to  Zodiaco

grande pantaleo e abbasso zodiaco

Nome
Nome
1 anno fa

Lunga vita a Pantaleo nesciu

Vitantonio
Vitantonio
1 anno fa

Il ruolo di Corvino è stato dimostrato, è di vitale importanza per il club e il suo “passaggio di consegne” dovrà necessariamente avvenire con una persona con competenze straordinarie… leccese o meno! Cosa c’entra trinchera?? Ci ha infognato in un anno in quella maledetta categoria, nessun valore aggiunto per la virtus francavilla che si è consolidata con o senza di lui e il cosenza, preso e lasciato in lega pro senza alcuna programmazione o consolidamento. Il resto sono chiacchiere di parenti e amici di un compaesano…

Nome
Nome
1 anno fa
Reply to  Vitantonio

Ma cittu barese

Commento da Facebook
Commento da Facebook
1 anno fa

Grande Direttore💛❤💛❤💛❤

Daniele
Daniele
1 anno fa

Grande Direttore. Ora ci pensi lei insieme al Mister,a formare una grande squadra per rimanere in Serie A. Forza Lecce 💛❤facci sognare. Sempre intra lu core❤

Per Amore solo per Amore
Per Amore solo per Amore
1 anno fa

Grande Pantaleo, orgoglio salentino! 💛❤

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