Il responsabile dell’area tecnica dell’Unione Sportiva Lecce torna su alcuni aspetti legati ai successi e al lavoro quotidiano di questa seconda vita calcistica salentina nell’intervista resa a InfoGoal.
IL CORO. “Cosa ho pensato quando lo stadio mi ha dedicato un coro dopo la vittoria col Pordenone? Ho pensato a quel legame che c’è tra squadra e territorio. Al calore che la nostra gente riconosce a chi mette impegno e passione. Lo scandire il mio nome penso sia stato figlio dell’apprezzamento per quello che ho fatto”.
IL SALENTO AMA Il LECCE. “È un momento magico. Da tutte le direzioni vengono sensazioni positive. Vedere il Salento in paradiso è qualcosa di magico. Sono tutti felici e quella felicità che vedi nei tifosi diventa anche tua, perché pensi che tutti noi abbiamo fatto qualcosa di importante e di bello per il nostro territorio”.
FAR VEDERE LE BELLEZZE DEL SALENTO AI CALCIATORI. “Se uso ancora questa tecnica per acquistare i calciatori? Certo. Far conoscere bene la bellezza del posto dove uno viene a stare, attraverso foto e video, funziona. Fa sempre presa e attira molto. La utilizzo soprattutto con i ragazzi provenienti dai mercati “alternativi”, che ci hanno permesso di dare sfogo alle idee più che al portafoglio. Ho dovuto convincerli. Ma anche con i ragazzi della Primavera. L’ho fatto con Hjulmand ed Helgason. Ma anche tutti gli altri con cui ho dovuto insistere per far capire loro dove sarebbero andati”.
I POSTI DEL CUORE DI CORVINO. “Sono più per l’Adriatico, perché ho vissuto da quelle parti. Se devo dire un posto dico Roca, oppure Otranto. Mi affascinano, mi danno sensazioni straordinarie e mi caricano. Mi piace anche la campagna, anche se oggi guardo gli alberi secolari distrutti dopo che mi hanno accompagnato per anni. Mi rattrista, ma so che gli alberi di ulivo hanno sempre una resistenza cui ho fatto sempre riferimento nella mia vita: resistere a tutto e tutti”.
“Puoi sbagliare la moglie, ma non il portiere e l’attaccante”. “È un pensiero che ho sin da ragazzino. Ricordo che chi portava il pallone doveva giocare per forza. Degli altri, due dovevano sempre fare le squadre. E quando dovevo scegliere la mia squadra, i primi due calciatori che sceglievo erano sempre il migliore portiere ed il migliore attaccante che avevo tra gli amici. Per non sbagliare la moglie ho fatto 7 anni di fidanzamento, per essere convinto di non sbagliare, perché anche questo è importante. Ma può succedere che, chi si fidanza per poco tempo e poi si sposa, possa poi trovarsi accanto la moglie sbagliata. Invece per uno che fa il direttore, che sceglie i calciatori da dare agli allenatori, la cosa importante è non sbagliare mai il portiere e mai l’attaccante. Se sbagli la moglie fai meno danni”.
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Immenso in un ruolo vitale per la nostra società! Quello che stai realizzando in questi anni durerà per tantissimo tempo… scegli un erede del tuo livello, salentino o meno non importa, che sia capace che maturi al tuo fianco. trinchera che vada altrove, presto!
Grande, Icona di Lecce
Felici che svendi strefezza a 7 mln….stesso percorso anni dietro con che a e bojnov…
Parole Sante.. 👏👏💛❤🔝🔝
Grande DIRETTORE