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I numeri di Salernitana-Lecce 1-2: padroni di casa più pericolosi col finale, ma quante ripartenze giallorosse

Le statistiche della vittoria conquistata sul campo dei campani descrivono l’atteggiamento attendista del Lecce e la tanta produzione che, per essere ancor più formidabili, deve essere più cinica.

Il Lecce c’è e finalmente arrivano i primi tre punti in Serie A. A farne le spese è la Salernitana, più pericolosa nei numeri che raccontano la pericolosità più per il valore dei propri calciatori che per una costruzione di gioco organica. Gli ospiti hanno vinto la partita a scacchi. Del Rosso, in panca al posto di Baroni, ha guidato i suoi ragazzi nell’attesa bassa del possesso della Salernitana (24 passaggi concessi dal Lecce per ogni possesso granata) per poi ribaltare il fronte con velocità. La strategia ha pagato e il Lecce ha tirato verso Sepe 13 volte (4 in porta) contro i 9(4) della Salernitana.

La densità messa nel finale dopo lo Strefezza-gol ha fisiologicamente concesso altre occasioni alla Salernitana. L’indice xG segna 1.01 per l’undici di casa soprattutto a causa dei tiri di Kastanos (0.17 su lettura rivedibile della difesa del Lecce) e Valencia (0.13) nei minuti di recupero. Prima, le occasioni più nitide sono state a firma Piatek (0.29 con paratissima di Falcone) e Kastanos in apertura di ripresa (0.13 e tuffo di Falcone per bloccare). Come affermato da Nicola, il Lecce ha bloccato gli esterni Mazzocchi e Candreva e, al centro, la mediana ha lasciato troppo soli, nella morsa di Pongracic e Baschirotto, la coppia “europea” Dia-Piatek.

Il Lecce, fatta eccezione per lo sprint vinto da Ceesay (0.24) ha costruito il suo 0.87 di xG con tantissime occasioni dal basso coefficiente. E’ il rovescio della medaglia del gioco fisicamente dispendioso imposto da Baroni per sopravvivere in un campionato come la Serie A. Per ovviare a ciò, Strefezza ha colto il jolly all’83’ con un gol dal medio-alto tasso di difficoltà (0.05) ma in qualche altra occasione si poteva quantomeno concludere meglio per rendere ancor più evidente l’autorità fatta vedere sul rettangolo verde dell’Arechi. A partire dal tiro fuori di Ceesay all’11’ (0.11), per poi passare alle due conclusioni da fuori dell’ieri bravo Askildsen (39′, 0.07 e 53′, 0.05), il Lecce ha bisogno di centrare più spesso la porta.

Un focus a parte merita Lameck Banda, simbolo dell’atteggiamento offensivo del Lecce. Lo zambiano ieri ha portato a termine 3 dribbling su 9 tentati ma in due occasioni da gol è incappato nella scelta sbagliata: al 28′ della ripresa, nel contropiede veloce che poi si è chiuso col tiro alto di Bistrovc. Prima, nel primo tempo, a seguito del magistrale filtrante di Gonzalez dalla proprie trequarti, Banda ha tenuto troppo il pallone facendosi chiudere da Daniliuc e Bronn. Il 22 ha comunque concluso positivamente la sua esibizione tentando di rifarsi con il tiro a giro, sua conclusione preferita. Dopo le due sortite dal centrosinistra dell’area (28’pt e 19’st), il destro di Banda non ha ancora inquadrato la porta. La gioia del gol tanto desiderato arriverà, servirà lavorare con attenzione crescendo gara dopo gara.

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