L’ex capitano del Lecce e protagonista in giallorosso parla della sfida da doppio ex tra salentini e viola.

SERIE B. “Guardo un po’ di partite soprattutto quelle dei club con i quali ho giocato. Il Lecce ha un posto speciale nel mio cuore. Quando ripenso al derby vinto a Bari per 0-4 mi viene ancora la pelle d’oca”.

IL LECCE OGGI. “L’avvio di stagione è stato positivo, la società ha costruito un’ottima rosa. Peccato per i pareggi interni con Monza e Cremonese. Nelle ultime giornate, il peso degli scontri diretti si fa sentire”.

PROSSIMO IMPEGNO. “Il Lecce può giocarsi le sue carte, perché i viola non stanno rendendo al top. Occhio però a non sottovalutarli. A Verona ho giocato con Italiano e conosco il suo carisma: prima o poi uscirà alla grande da questa situazione”.

CHI FA LA DIFFERENZA. “Strefezza è in continua crescita e può arrivare ad alti livelli. Banda sa creare superiorità numerica mi piacciono pure Gallo e Gendrey. Da ex centrocampista ammiro Hjulmand”.

FIORENTINA. “Era una squadra forte, però in inverno scelsi di passare alla Samp per provare a riportarla in Serie A. Di Firenze ho un bel ricordo. Mi volle Corvino, con il quale ho ancora un ottimo rapporto. È una persona genuina: più che un direttore sembrava un padre. L’ho incontrato in estate al matrimonio di Pellè dove ho chiacchierato pure con Sticchi Damiani”.

SCOUTING. “Ai tempi del Parma ho seguito Baschirotto quando faceva il terzino ad Ascoli. Adesso si sta esaltando al centro della difesa, un ruolo ideale per chi come lui vanta una forza fisica fuori dal comune”.

LOTTA RETROCESSIONE. “I blucerichiati stanno faticando a trovare la quadra, magari anche per la situazione che si portano dietro a livello societario. A Verona probabilmente l’addio di Tudor ha chiuso l’ultimo ciclo che era iniziato con Juric. Oggi il Lecce pare più in forma, ma adesso deve lavorare sodo per imporsi su formazioni, che oramai sono abituate a giocare per salvarsi”.