Silvio Baldini, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport, ha presentato in giornata le dimissioni dalla squadra umbra
I PERCHE’. “A Perugia non c’era famiglia, non c’era amore e a me non interessa vincere senza amore. Mi dispiace avevo la fiducia del presidente e del direttore, mi affascinava la città, la favola del Perugia di Sollier, Curi, Vannini, come quella del Cagliari, quando le favole erano ancora possibili. Ho trovato bravi giocatori ma tra loro non c’era quel legame vero che porta i risultati. Non era una famiglia. Quando non c’è famiglia, non c’è amore, non c’è passione. Sbagliato parlare di Serie A? Non sono un pazzo non c’era questa differenza tecnica incolmabile tra noi e i primi. Ma bisogna credere all’impossibile, bisogna credere ai propri sogni. Santopadre? Lui è una persona semplice, bellissima la sua storia da imprenditore. Ha provato a chiamarmi ma avevo staccato il cellulare. Quando prendo una decisione non torno indietro”.
IL FUTURO. “Non lo so e non m’interessa. Non ci penso, il futuro è la mia decadenza, io voglio vivere intensamente il presente, essere quello che devo essere. Se poi si creano le condizioni giuste… Ma quando verrà la decadenza insopportabile del corpo farò come i cani e i capi indiani. Mi allontanerò, andrò a morire per i fatti miei in montagna. La Signora vestita di nero verrà a prendermi e io l’aspetterò. Cercherò di ammaliarla con le parole. Le dirò che non ho rimpianti. Che non mi è mancato niente.”
EPISODIO. “Il calcio in culo a Di Carlo? Arriva un punto della vita in cui non te ne importa più niente di cosa pensano gli altri e delle conseguenze dei tuoi atti. Penso solamente a vivere”.
Su CalcioGrifo tutte le notizie sul momento negativo del Perugia, ultimo in classifica mentre i rivali storici della Ternana comandano la Serie B.
Grande Baldini!