Difficile indicare con certezza favorite e sfavorite nella parte bassa della classifica. Di certo quasi tutte dovranno sudare fino alla fine.
Chi si aspettava che, dopo dieci match di Serie A di sputati, il novero delle principali contendenti alla permanenza nel massimo campionato sarebbe risultato già ben definito è rimasto deluso. Guardando la classifica, infatti dal nono posto del Sassuolo in giù ne viene fuori un elenco pressoché senza soluzione di continuità.
Certo, in queste prime uscite c’è chi ha fatto vedere cose migliori (Empoli, Salernitana, Lecce ma anche la Cremonese penultima) e chi meno (grandi delusioni Bologna, Verona e Samp, tutte già con un esonero all’attivo. Ci sono poi quelle realtà per ora ben distanziate dalla parte medio alta della classifica ma con rose, nomi e spese poi non così inferiori da chi cerca un posto europeo. E parliamo di Sassuolo, Torino, Monza e Fiorentina, che però non sono mai al momento riuscite a staccarsi dalla zona pericolo.
Per avere più certezze, dunque, ripassare in seguito. La certezza che regna in casa Lecce è invece doppia: da un lato la consapevolezza che serve maggior efficacia per fare quei punti pesanti che possono davvero cambiare le sorti di un campionato, dall’altro quella che risorse, mentalità ed anche la strada non sono certo sbagliate, se si pensa che il nono posto è ad appena tre lunghezze. Anche il Verona terz’ultimo, però, dunque a costo di risultare ripetitivi: vietato abbassare la guardia, sarà una lunga lotta.
Baroni e Del Vecchio Via!!! Inadeguati se si vuole valorizzare prima squadra e settore giovanile del ns territorio e Salvarsi. Corvino gli anni di gloria a Lecce sono passati da svariati anni. Sveglia! Vogliamo il ns calcio e i ns talentuosi giocatori Salentini in A. Non Mercenari furestieri Incapaci. Forza Giallo Rossi!