L’attaccante in prestito dal Milan, impiegato al posto di Ceesay dall’inizio in casa dei friulani, è stato il migliore del Lecce.

Il gol di Lorenzo Colombo è uno dei segnali positivi che la gara pareggiata contro l’Udinese lascia in eredità al cammino intrapreso dalla formazione di Baroni in Serie A. L’azione conquistata di rabbia vincendo il rimpallo con Ebosse prima di depositare il pallone alle spalle di Silvestri merita tanta menzione perché una delle tante richieste di Baroni, focalizzata proprio su Colombo, era l’attacco dell’area sui traversoni per capitalizzare meglio i movimenti offensivi.

Ecco, nel primo tempo della Dacia Arena si è visto il miglior Lecce dalla cintola in su: tanti uomini al di là della linea della palla, attacco della porta, distanze rispettate dai reparti, fiducia nei difensori puliti sulle ripartenze avversarie e, nel risultato, una rete e due legni colpiti da Strefezza e Gallo che fanno tre se sommati alla base del palo colta da Hjulmand nel finale di Lecce-Juventus 0-1.

Lo schieramento di Lorenzo Colombo al posto di Assan Ceesay suona come un simbolo dell’atteggiamento del Lecce. Il gambiano, attaccante di corsa in profondità, è deputato a fare un lavoro più sporco rispetto a Colombo, dotato di tecnica superiore rispetto all’ex Zurigo. Il gol dell’1-0, il secondo che ha generato un pareggio in trasferta dopo la bordata di Napoli, vero primo crocevia della sua esperienza leccese dopo il rigore sbagliato. La pazienza e il sostegno di Baroni sono stati propedeutici al secondo centro in A, segnato curiosamente ancora una volta con la terza maglia, l’inedita muta rossa disegnata quest’anno da M908.

Analizzando la prestazione di Colombo con in numeri, si va al di là dei due tiri (uno in porta, il gol) e dello 0.5 di pericolosità offensiva donato al Lecce nella gara contro l’Udinese, più della metà del totale. Colombo è stato pulito nei passaggi: 11/11 andati a termine e un lancio lungo recapitato a Gallo al 33′, pochi attimi prima del cross che ha portato alla rete. Il maggior minutaggio ha alzato le medie in altri fondamentali vitali per un attaccante. 3 duelli aerei vinti su 8 (38%) superano largamente la media stagionale sinora (14.3%) e 2 dribbling riusciti su 3 tentati esaltano le abilità come le 4 palle recuperate nella metà campo avversaria.

Lo step successivo per la maturazione tecnica e tattica di Colombo è l’innalzamento dei duelli vinti palla al piede. Anche se il dato di Udinese-Lecce, 34% con 10 duelli vinti su 29, è superiore alla media stagionale di 26.2%, Colombo vorrà migliorare per essere più presente nella manovra offensiva. Il segreto è la pazienza: Colombo, seconda punta alla SPAL l’anno scorso, debutta in Serie A da unico terminale offensivo nel 4-3-3 andando a svolgere un lavoro diverso rispetto a quanto già fatto e perlopiù in un campionato più probante. Con la medicina del gol, però, il risultato sarà assicurato.