Nella distribuzione dei 14 gol segnati dai giallorossi nelle prime 15 gare si nota l’assenza di importanti squilli da parte del reparto mediano.

Joan Gonzalez e nulla più. La contribuzione del centrocampo alla causa realizzativa del Lecce si ferma al punto segnato dal giovanissimo spagnolo nella gara pareggiata con il Monza. Strefezza, capocannoniere di squadra a 4, precede le due punte Ceesay e Colombo a 3 davanti a Di Francesco, Baschirotto, Banda e, appunto, Gonzalez, tutti a un gol.

Si sa, il gioco di Baroni si sviluppa principalmente sulle catene laterali e al centrocampo è chiesto un dispendiosissimo lavoro per far da collante tra i due reparti. Spesso però, per stessa ammissione del tecnico, alle mezzali si chiede anche di aggredire molto l’area nei cross provenienti dalle fasce. Gonzalez, oltre al gol contro il Monza (che poteva essere parte di una doppietta), è il più presente nel box avversario. Nel computo delle reti poteva far parte Hjulmand, ma il destro rabbioso nel finale della partita persa contro la Juventus si è stampato sulla base del palo. Proprio dai tiri dalla distanza, sfruttati con Colombo in Napoli-Lecce 1-1, potrebbe arrivare qualche altro squillo.

L’elemento da cui ci si attende qualcosa in più è sicuramente Bistrovic. Il croato, arrivato con un curriculum internazionale dal CSKA Mosca, non ha ancora trovato una piena collocazione negli automatismi del Lecce, non sfruttando il piede educato soprattutto da calcio piazzato. Titolare nelle prime cinque gare, non scende in campo dai 18′ finali di Lecce-Atalanta 2-1. Ultimamente fuori dai radar è invece Helgason, sul rettangolo verde per un minuto in Lecce-Fiorentina 1-1. Il 22enne, 146′ in A, è stato pericoloso solo con una punizione contro il Sassuolo. Velleitari sono stati invece i tentativi da fuori di Askildsen, che talvolta ha spazio per concludere al di là dei sedici metri. Candidato perlopiù a compiti di copertura è infine Blin.