L’amichevole di ieri contro la Soccer Dream Parabita è stato un appuntamento speciale per il portiere, originario proprio del paese dell’entroterra salentino.
Le parate nella prima parte di gara su Voelkerling Persson, Rodriguez e Oudin hanno contribuito a ritardare il più possibile l’inizio della goleada del Lecce (9-1 il finale), inaugurata da Askildsen al 18’ del primo tempo. Il pomeriggio di ieri è stato speciale per Ugo Gabrieli, ieri allievo di storici preparatori dei portieri come Vergallo, Paleari e Lorieri con tutta la trafila giovanile percorsa fino alla prima squadra, oggi consulente finanziario e ieri aggregato alla Soccer Dream Parabita per affrontare la squadra di Marco Baroni.
Il capitolo più importante della vita calcistica di Gabrieli si è consumato nel dicembre del 2012. Dieci anni fa, il portiere esordiva in A improvvisamente a 22 anni entrando al posto di Julio Sergio in un Parma-Lecce 3-3 in cui gli altri portieri Benassi e Petrachi erano indisponibili. Dopo il pareggio in terra ducale, dove Gabrieli subì l’unico gol italiano di Graziano Pellè, la sfida contro l’Inter, dove irrimediabilmente toccava a lui dal primo minuto. Dopo l’illusorio vantaggio di Muriel, i neroazzurri calarono il poker con le reti di Pazzini, Milito, Cambiasso e Ricky Alvarez.
“Sapevamo che gli altri portieri non avrebbero recuperato, sarei dovuto scendere in campo io dal primo minuto –dichiarò Gabrieli in un’intervista-. I più esperti mi hanno dato una mano: Oddo, Carrozzieri… Non pensare al contorno, gioca tranquillo come in un allenamento, mi dicevano. Ma quando sono uscito dal tunnel che portava sul prato di San Siro… Fu qualcosa davvero di indescrivibile”.
Dopo la doppia retrocessione del Lecce, Gabrieli, che aveva già esperienze in C tra Paganese, Cosenza, Barletta e Poggibonsi, si trasferì in Piemonte, al Casale in C/2 per poi fare rientro in Puglia. Serie D con una salvezza importante con il Gallipoli e poi Martina, prima di una graduale discesa che lo ha indotto a considerare il calcio non più come una priorità.
Mi riferisco alla questione Bove.
Penso che il Lecce fin tanto a Roma ci sarà Mourinho non avremo modo di aver nessun calciatore.
Pertanto consiglio di cambiare proprio indirizzo.
Quell’uomo è in crisi prima con se stesso e poi col mondo intero.