Il centrocampista francese, al secondo anno nel Salento, merita la cattedra al pari dei decisivi Umtiti, Di Francesco, Strefezza e Colombo. Senza un suo salvataggio prodigioso, la partita avrebbe potuto prendere ben altre vie.

Minuto 25 di Lecce-Lazio. I biancocelesti, in vantaggio 1-0 grazie alla stoccata di Immobile, hanno l’occasione di raddoppiare e annichilire l’aggressività dei padroni di casa. Pedro conduce una ripartenza dalla destra, la difesa giallorossa è ancora sfilacciata e lo spagnolo, con grande visione, pesca l’accorrente Zaccagni sul centrosinistra dell’area. Il 20 della Lazio apre il piatto ma un fulmineo recupero di Alexis Blin , partito in netto svantaggio rispetto all’avversario, gli nega il tiro e la gioia dell’eventuale gol. Un intervento in scivolata alla disperata, sfoderato con tempismo perfetto e temperamento alto, che ha fatto tirare un enorme sospiro di sollievo ai 26.084 presenti al Via del Mare. L’episodio, e non esageriamo, è stato forse il vero crocevia di Lecce-Lazio 2-1, gara in cui l’aggressività costante del team Baroni ha avuto la meglio sulle doti tecniche dei biancocelesti, spenti nella ripresa.

E’ singolare anche un altro flash, non noto ai più. In occasione di un calcio d’angolo in apertura di ripresa, quando la pressione offensiva del Lecce iniziava a salire, proprio Blin ha alzato le braccia per caricare la Curva Nord. Di lì a poco, Di Francesco s’incuneerà in area per il tiro che, dopo la parata di Provedel, porterà Strefezza al quinto gol stagionale. Ma senza Blin, la sua sostanza e, soprattutto, quella scivolata…