Giallorossi vogliosi di avviare un ciclo che li porterebbe ad avvicinare e magari iscriversi alla quota venti
Da dieci giorni è ufficialmente al via la stagione 2023/24 del Lecce, quella della diciottesima partecipazione al campionato di Serie A. Traguardo di lusso che è subito nuovo punto di partenza, in ogni caso di certo non scontato per il cinquantunesimo comune d’Italia per numero di abitanti e per la ventiduesima provincia. Traguardo il quale, a partire da metà anni ottanta e di nuovo grazie alla gestione Sticchi, è tornato piacevole abitudine.
Ma com’è piazzato il Lecce nella classifica delle partecipazioni alla Serie A? Dopo aver superato Catania e Chievo ed aver agguantato il Livorno, i salentini si assestano al momento al 23esimo posto in classifica, a -1 dalla SPAL ed a -8 dalla Triestina che chiude dal Top 20. Per quanto riguarda le squadre del sud i giallorossi sono invece quinti, ma salirebbero al terzo posto dietro solo a Napoli e Cagliari considerando l’andamento degli ultimi 30 anni. Posizione che può essere ora consolidata, ma tutto dipenderà dalla formazione di D’Aversa.
Corvino trova un centravanti, un portiere e un regista in attacco e andremo in Europa
Statistiche che servono a chi non vede la serie A da anni per rimarcare un passato importante,ma ormai lontano( Bari) noi viviamo anno dopo anno del nostro presente, che negli ultimi trent’anni ci ha visti protagonisti assoluti con tanti anni di serie A, campionato di B vinti, scudetti e trofei (sette) della primavera conquistati. Mentre gli altri vivono di lontani ricordi, noi viviamo un presente radioso, mai falliti, unica meridionale nella storia del calcio.
Innanzitutto complimenti al Lecce per il traguardo raggiunto, credo però che i 17 campionati in serie A del Chievo siano un evento unico al mondo visto che non si parla di una città capoluogo di provincia (come tutte le squadre della classifica) ma bensì di un quartiere di 2000 persone dove la squadra predominante della città ha vinto anche uno scudetto. Rinnovo i miei complimenti per il risultato ottenuto.
E mica giocano gli abitanti di quartiere e il patron della squadra è il parroco…….a suo tempo il proprietario del Chievo aveva aziende senza fare nome che fatturavano mezzo miliardo di euro all’anno………come vedi i quartieri non c’entrano niente anche perché allo stadio quando giocava il Chievo erano quattro gatti……..ma un esempio più recente lo possiamo avere con il Sassuolo grande circa la metà di Lecce eppure è costantemente in zona Champions come mai? Si comprano le partite? La grandezza delle squadre la fanno la capacità dei presidente nello spendere decine e decine di milioni di euro e nella capacità di acquistare campioni affermati e non bufale
All’esempio del Sassuolo che hai correttamente citato aggiungerei anche il Monza e l’Empoli, ed il Cittadella in serie B.
Si esatto…….Monza non fa testo se dovesse essere venduta come si vocifera ritornerebbe nell’anonimato Empoli e Cittadella da anni hanno un progetto sportivo di sapiente gestione e conoscenza del calcio che gli permette di esistere a questi livelli……. Cittadella secondo me si riprenderà nel calcio che conta come del resto il Lecce che ha passato troppi anni in quel limbo….
Tenendo conto del numero di partecipazioni nel massimo campionato siamo posizionati più avanti, mentre nella classifica generale, la quale tiene conto dei punti fatti, occupiamo la ventisettesima posizione.
L’unica classifica che conta per la figc è la tradizione sportiva stilata in base ai campionati professionisti disputati e trofei vinti con i punti che il lecce otterrà dal prossimo campionato di serie A, scavalchera il Catania e sarà la prima meridionale nella storia del calcio italiano. Un orgoglio del Salento
Sti primati ni li putimu risparmiare…
Lasciano il tempo che trovano…