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Banda sa che è l’anno decisivo, Pablo e i baby vogliono impressionare D’Aversa: gli spunti di Lecce-Rovereto

Anche dalla seconda amichevole di ieri sono arrivate indicazioni utili per il prosieguo della preparazione in casa giallorossa

Si sommano i test amichevoli nei quali il Lecce si sta cimentando nel ritiro di Folgaria e con esse spunti ed informazioni dai quali il tecnico Roberto D’Aversa può trarre giovamento per il suo lavoro, tutto ovviamente ancora in una fase propedeutico all’inizio vero e proprio della stagione. In quest’ottica va analizzata anche la sfida di ieri pomeriggio con Rovereto, battuto 11-1 al centro sportivo Marzari. Risultato che come logico passa in secondo piano rispetto a ciò che la squadra ha saputo offrire in termini di piccoli passi avanti nel percorso di crescita necessario per affrontare al meglio la prossima Serie A.

Innanzitutto, il profilo atletico e della condizione, elemento cardine attorno al quale si sviluppa il lavoro quotidiano in sede di preparazione. Segnali positivi raccolti (anche) in quest’ottica dalla gara con il Rovereto, avversario di Eccellenza e dunque di categoria superiore rispetto ai già fronteggiati Postal e Riva del Garda. Piccoli passi in avanti riconducibili sì all’impatto super avuto con il match (in entrambe le frazioni occasioni a grappoli dopo il fischio d’avvio), ma anche ad un calo fisiologico che è stato contenuto bene nonostante un caldo crescente al confronto delle precedenti uscite.

Tatticamente l’impostazione è stata confermata, anche in un secondo tempo in cui per forza di cose ci sono state delle forzature nello schieramento di alcuni elementi fuori ruolo, come Maleh avanzato all’ala destra o Samek nell’inedito ruolo di terzino. Al di là di questi dettagli tipici dei friendly match estivi si è registrato comunque il chiaro trend delle fasce come punto nevralgico attraverso il quale cercare l’innesco dell’azione offensiva, con continue sovrapposizioni dei terzini (Gallo in particolare spolvero) e sventagliate per favorire la corsa degli attaccanti esterni. Particolare risalto è stato preso anche dalla posizione di Gonzalez, abile ad alternarsi continuamente tra la posizione più esterna che la mezzala richiede e gli accentramenti che potranno permettere il già preannunciato (da D’Aversa) passaggio, soprattutto a gara in corso, tra 4-3-3 e 4-2-3-1. Atteggiamento replicato poi nella ripresa da Rafia.

Andando ai singoli, a prendersi per primo la scena è stato Marin Pongracic. Come da prassi i difensori centrali sono i meno nel vivo del gioco in questo tipo di gare dal così marcato di vario tecnico (eppure mantenere alta l’attenzione è d’obbligo, vedi leggerezza Smajlovic-Bleve nella ripresa con gioia del gol per l’avanti trentino Deimichiei), ciononostante il croato è riuscito a mettere la sua classe al servizio della squadra con un’autorità del quale la retroguardia di D’Aversa non potrà fare a meno. Così, dopo una manciata di minuti dall’inizio della gara, ha lasciato sul posto quattro avversari prima di mandare in gol Di Francesco. Giocata probabilmente improbabile da replicare ad altri livelli ma che lascia nitida l’idea della caratura dell’elemento.

In mezzo al campo è piaciuta la voglia di Gonzalez di tornare a brillare così come quella di Blin di diventare sempre più leader della mediana anche con il nuovo allenatore. Buoni primi lampi di Rafia, idee da grande giocatore che però dovrà migliorare sul piano atletico in quella che è la sua prima preparazione in carriera da calciatore di Serie A. Molto bene gli ingressi di Vulturar e McJannet, tra i tanti giovani vogliosi di spaccare il mondo e di mettere in difficoltà D’Aversa, che presto dovrà fare delle scelte su chi tenere in prima squadra, chi rispedire in Primavera e chi, per forza di cose, mettere sul mercato.

In avanti si brilla già parecchio nonostante il reparto sia ad oggi privo delle sue due punte centrali di ruolo. Posizione che, nel frattempo, si prende con ottimi risultati Pablito Rodriguez, un altro che ha una gran voglia di dimostrare dopo il deludente 2022/23 e che è pronto a sfruttare ogni occasione in tal senso. Ieri lo ha fatto nel verso giusto con lavoro di squadra, giocate e gol. Ben sostenuto da esterni on fire come Almqvist (ottimo approccio con accelerazioni, dribbling e conclusioni) e Di Francesco (pericoloso in ogni spunto), va detto. Come va detto della consapevolezza di un imprendibile Lameck Banda che questo per lui sarà l’anno in cui dimostrare, attraverso migliorie tecniche e nella scelta delle giocate, di essere un ottimo giocatore di Serie A. Intanto ieri, tra assist, gran gol e tiri sempre insidiosi, ha dimostrato che le premesse ci sono tutte.

Qui il racconto completo del match.

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9 mesi fa

Rodriguez, è lui il nostro nuovo acquisto. Credo sia maturato…la punta l’abbiamo già. Forza pablito

todale
todale
9 mesi fa

mi e piaciuto molto Smajlovic

Nick
Nick
9 mesi fa

Rodriguez oggi o mai più. Dimostra di valere la fiducia dei tifosi. D’Aversa non è Baroni. Ora dipende da te. È l’ultima chiamata per la serie A col Lecce. Forza

Jessica
Jessica
9 mesi fa
Reply to  Nick

se non convince d’aversa qualche cosa sotto c’e’, il talento c’e’ ma ci vuole qualcosa in più’ per la seriA, vai Pablo

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9 mesi fa

Chi ha impressionato è il VICHINGO.

Erpiu
Erpiu
9 mesi fa

Ovvero?

Fernando
Fernando
9 mesi fa
Reply to  Erpiu

Almquist

Jessica
Jessica
9 mesi fa

l’avevo detto che in Svezia e’ apprezzatissimo e già’ nazionale

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