Nella sessione estiva di calciomercato, il Lecce ha avuto una particolare attenzione per i calciatori già in rosa l’anno scorso. La ricerca di partire da basi solide è uno dei primi segnali positivi su cui il presidente ha voluto porre l’accento

Marin Pongracic e Wladimiro Falcone. Due acquisti formalizzati in tempi diversi ma rispondenti allo stesso principio. Preservare sì la sostenibilità finanziaria evitando spese azzardate anche per calciatori dall’indubbio valore adatti al progetto. Il calciomercato si muove spesso su sottigliezze e sul filo del rischio. Sin dalla primavera, appurata l’impossibilità di poter contare su un grosso calibro come Umtiti, il Lecce ha attenzionato la situazione relativa a Pongracic.

Il croato, acquistato in prestito dal Wolfsburg con cui era in rotta, sarebbe potuto essere riscattato a 2,5 milioni entro la fine di maggio. L’infortunio occorso durante la sosta autunnale ha fermato a 9 le presenze di un calciatore i cui mezzi tecnici sono di cristallina qualità. Le maglie vestite in passato, Salisburgo e Borussia Dortmund, erano un certificato d’idoneità a un certo modo di fare calcio basato sul 4-3-3 e sul gioco palla al piede sin dalla costruzione bassa dell’azione. Ciò, già dalla scorsa estate, avrà pesato di più dei problemi avuti invece con il Wolfsburg, fatti che hanno inciso sulla crescita di Marin.

Saverio Sticchi Damiani ha parlato così dei “cavalli di ritorno”: “Fa parte di un percorso che iniziato la scorsa stagione, quando questi ragazzi arrivarono in prestito. La salvezza ci ha permesso di consolidarci sul piano economico e di conseguenza di avere la forza per poter riuscire ad acquistare due giocatori che hanno già dimostrato il loro valore con la nostra maglia”. Pongracic, tornato a titolo definitivo con contratto fino al 2026, è stato acquistato per un prezzo inferiore, vicino ai 2 milioni.

Di Wladimiro Falcone ne abbiamo parlato spesso, seguendo passo passo la “guerra di posizione” innescata dall’area tecnica del Lecce sin dal momento del contro riscatto operato dalla Sampdoria. I doriani, con in rosa anche Audero, speravano in una veloce rivendita del portiere verso altre piazze. La scarsa propensione di Falcone a pur pensare di giocare in Serie B dopo aver conquistato anche la Nazionale e l’assenza di altre offerte concrete al di là del Lecce ha giocato a favore del duo Corvino-Trinchera. Falcone, di fatto, è stato pagato solo 2,75 milioni.

Nell’intervista rilasciataci ieri, Saverio Sticchi Damiani, ha continuato così parlando del consolidamento che il Lecce ha sta cercando di realizzare sul campo riabbracciando in rosa elementi della stagione passata: “E’ importante che in questa stagione sia stato possibile riscattare calciatori che nella precedente potevamo prendere solo in prestito. Io spero che il tifoso noti questa crescita e la apprezzi”.